«Ciao Matteo, ci lasci senza un perché»

La commozione nelle parole di don Giancarlo. Oltre seicento amici in chiesa e sul sagrato, nessuno tratteneva le lacrime
Di Claudia Stefani
ALLEGRANZI CHIARANO FUNERALE MATTEO CARRER
ALLEGRANZI CHIARANO FUNERALE MATTEO CARRER

CHIARANO. Tutta Chiarano si è stretta in un abbraccio ai familiari di Matteo Carrer ieri pomeriggio durante i funerali del giovane, deceduto la sera del primo maggio a causa di un malore improvviso. Oltre 600 persone hanno riempito la chiesa ed il sagrato già un’ora prima dell’inizio della celebrazione funebre, tutte unite dalla tristezza e dallo sgomento per quanto accaduto. Nessuno è riuscito a tenere a freno le lacrime in una delle giornate più tristi di sempre non solo per la famiglia Carrer ma anche per l’intera comunità di Chiarano. Il sagrato della chiesa era affollato da adolescenti che si facevano forza e si asciugavano le lacrime a vicenda nell’immane sforzo di comprendere perché Matteo non ci sia più. Difficile trovare le parole anche per i sacerdoti, don Giancarlo Tondato, parroco di Chiarano, e don Mauro Gazzelli, parroco di Cessalto, che hanno celebrato il rito, se non ricordare a tutti di confidare nella misericordia divina e di avere fede. «Faccio le mie personali condoglianze, quelle della parrocchia e di tutta la comunità, ai genitori e alle sorelle di Matteo» ha esordito nell’omelia don Giancarlo «non possiamo capire perché dei genitori debbano piangere il loro figlio adolescente senza un perché. Possiamo solo confidare che ora Matteo si trovi presso la casa del Padre dove potrà intercedere a favore di tutti noi presso il nostro Signore». Per consolare i genitori don Giancarlo ha tratto ispirazione dal brano del vangelo di Luca con la storia della vedova di Nain scelto per la messa funebre. «Gesù compie il miracolo della risurrezione del figlio della vedova di Nain» ha detto il parroco «perché mosso a pietà dall’atteggiamento della donna. Gesù invita la vedova a non piangere e poi, avvicinandosi alla bara, resuscita il giovane. Come sarebbe bello se anche noi qui potessimo assistere a questa scena, ma confidiamo nella misericordia divina. Anche nella prima lettura, tratta dal libro della Sapienza, le Sacre Scritture ci dicono che la senilità non è di chi vive molti anni, ma di colui che è sapiente e sa amare. Ciao Matteo».

Tante lacrime tra gli amici di sempre di Chiarano e i compagni di scuola al Sansovino, provenienti da tutto l’Opitergino. Il banco di Matteo è diventato un piccolo monumento con tanti messaggi di cordoglio e di affetto all’amico che non c’è più. Sarebbe dovuto andare a cena dalla nonna la sera del primo maggio, Matteo. Era andato a fare la doccia per prepararsi, ma non usciva più dal bagno. Mamma Rosanna Argentin e papà Luciano lo hanno trovato esanime sul pavimento. Inutile la chiamata al pronto soccorso e le tecniche di rianimazione messe in atto dai medici. Matteo, che aveva superato tutte le visite per la pratica sportiva del calcio e che era sempre stato benissimo, è deceduto a causa di un malore inspiegabile. Aveva due sorelle Chiara e Marta, frequentava il secondo anno dell’istituto tecnico Sansovino ad indirizzo amministrativo-finanziario e marketing. Giocava a calcio nella formazione giovanile dell’Evolution Team. Con una grande forza, i genitori di Matteo hanno deciso di donare le cornee del loro adorato figlio.

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