Chiudono altri locali Addio al “Dai Mas C” e al Cardinal Caffè

castelfranco
Prosegue la morìa di attività commerciali: ha chiuso il pub “Dai Mas C” dentro le mura (dall’1 dicembre) e domenica prossima toccherà al Cardinal Caffè lungo la Circonvallazione. Nel giro di una manciata di giorni i due frequentati ritrovi della castellana chiudono i battenti fra troppe difficoltà e scarse prospettive future. È il caso di Carlo Corrado, titolare del pub sotto la torre dell’orologio. Qui le norme anti-Covid hanno fermato il cuore pulsante del locale il cui tratto distintivo stava proprio nel festoso raduno al bancone. «Troppa stanchezza accumulata, così ho deciso di vendere» spiega. «È impossibile lavorare in queste condizioni. Veniamo da un anno disastroso che ha smorzato tutto l’entusiasmo che ha accompagnato me e il mio staff per otto bellissimi anni». Già entro la primavera prossima al posto dei Mas C sorgerà il locale della nuova gestione – legata al Targa Caffè di Albaredo – che ristrutturerà gli interni e cambierà nome. «Dopo l’annuncio della chiusura ho ricevuto montagne di telefonate. Lascio qui tanti ricordi e uno staff affezionato che in parte affiancherà i nuovi gestori».
Il 13 dicembre sarà invece l’ultimo giorno di servizio per Denis e Luigina che, dopo 25 anni di attività, annunciano la fine del Cardinal Caffè, storico punto di ritrovo lungo la Circonvallazione. «Domenica 13 sarà il nostro ultimo giorno. In questo anno abbiamo riflettuto molto sul da farsi e pensiamo sia arrivato il momento di dedicarsi ad altro». I gestori affidano ai social saluti e ringraziamenti a clienti e fornitori del bar, noto anche per essere sede del Club Juventus. «Siamo commossi dall’affetto che ci stanno dimostrando. In tanti anni abbiamo costruito una grande famiglia che è arrivato il momento di salutare. Abbiamo la sensazione di “aver dato”, il Covid e le difficoltà che ne derivano sono stati l’ennesima conferma che è tempo di chiudere un ciclo. Onoreremo fino alla fine il nostro contratto di affitto e poi ci dedicheremo ad altro. Abbiamo alcune idee, per ora faremo i nonni».
Sopra il bancone una fila di post-it annuncia il countdown che terminerà domenica. «Lasciamo qui ricordi bellissimi. Quelli del De Niro (storica discoteca castellana) sono stati anni d’oro. Nel fine settimana si apriva alle 4 del mattino con la fila fuori, noi eravamo in sette dietro al bancone e faticavano a starci dietro». L’ennesima chiusura a Castelfranco dà la misura dei tempi. «Oggi c’è molta competizione, tanti bar e poco lavoro». Il futuro dell’immobile lasciato libero? «Ci sono alcuni progetti tra cui la creazione di uno studio medico. Ma potrebbero volerci anni», spiega il gestore. —
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