«Cerchiamo subito volontari per riqualificare il Monte Altare»

il progetto
Lassù, a quota 450 metri, c’è il castelliere del Monte Altare. Ben sopra la croce che fa memoria dei caduti delle guerre. Un centinaio di metri oltre si trovano i resti dove il clero di 2500 anni fa faceva le divinazioni. Siamo in “buffer zone” delle Colline Unesco dove questa storia è rimasta sepolta da una vegetazione a tratti impenetrabile. Dalla croce c’è una scalinata che sale, antichissima. Sono 40 e più scalini sommersi dalla natura.
Ecco, dunque, la proposta di Michele Bastanzetti e degli amici del comitato Società ambiente cultura: «Organizziamo una radicale pulizia, magari con l’aiuto del Comune. So di amici del Gruppo Archeologico del Cenedese che ci darebbero una mano per organizzare la sistemazione dei siti». Per gli scout il Monte Altare è un santuario naturale, sicuramente non si tireranno indietro. Sulla sommità, Giorgio Arnosti e i suoi amici archeologi hanno scavato a fine anni ’80 recuperando più di 800 reperti, alcuni di straordinaria importanza. Poi hanno smesso per l’esaurimento delle risorse economiche. «Potremmo riprendere – anticipa Arnosti – se qualcuno ci desse una mano». «È triste – insiste Bastanzetti - che il sito archeologico sulla cima del Monte Altare/Antares sia completamente trascurato dalle Istituzioni. La sua storia millenaria è pressoché taciuta nelle guide turistiche della città, non esiste cartellonistica che dal centro conduca a quel luogo che offre una vista panoramica a 360° che spazia dai monti dell' Alpago alla rilucente laguna veneta». «Tra l'altro ci sarebbe una legge della Regione Veneto che s’impegna a "promuovere iniziative per la conoscenza della cultura e della civiltà dei veneti antichi» ricordano i fautori del progetto di recupero del Monte Antare. «Ci appelliamo ai politici e ai vittoriesi, affinché tutti non si attivino per questa causa– conclude Bastanzetti– questa cima è un bene collettivo da preservare». —
Francesco Dal Mas
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