CentroMarca Banca ristruttura la rete e conferma l’utile

TREVISO. Un utile netto nel primo semestre del 2016 di 2,1 milioni, una prospettiva per fine anno superiore alle previsioni del piano industriale, una riorganizzazione che ha comportato l'accorpramento di sette filiali, senza esuberi. CentroMarca Banca Credito cooperativo di Treviso traccia il primo bilancio della fusione, avvenuta il 1 gennaio 2016, con la Cassa rurale di Treviso. E all'orizzonte nemmeno troppo lontano c'è un'altra aggregazione. Lo ha confermato il presidente Tiziano Cenedese: «C'è la consapevolezza diffusa che nel futuro bisogna aggregarsi. Per questo abbiamo già fatto una visita informale a Bankitalia. Sul tavolo ci sono alcuni progetti che arrivano anche da fuori provincia. Entro fine anno ci saranno sviluppi». «Le aggregazioni devono creare valore aggiunto, non possono essere esclusivamente configurate come salvataggi», ha aggiunto il direttore generale Claudio Alessandrini.
Il nuovo assetto. La fusione ha portato alla razionalizzazione della rete sui 33 comuni coperti: le 27 filiali (14 di CentroMarca e 13 della Cassa rurale) sono diventate 20 con l'accorpamento degli sportelli di Sant'Angelo a Treviso, Frescada, Villanova, Postioma, Sant'Alberto, Cusignana e Paese: l'obiettivo è stato quello di concentrare le specializzazioni. «La riorganizzazione non ha avuto alcun impatto negativo sul personale che è stato redistribuito. In fase di fusione c'erano stati invece degli esodi volontari», ha chiarito Alessandrini. I dipendenti sono 182, i clienti 36 mila, 1.050 i milioni di raccolta totale «a cui non hanno contribuito, se non in modo molto marginale, risparmiatori provenienti dalle due ex banche popolari in crisi che hanno piuttosto dirottato i loro risparmi sui grandi gruppi nazionali e su BancoPosta».
Un 2016 positivo. Per CentroMarca, il 2015 si era chiuso con un utile di 2 milioni, per la Cassa rurale con 4,5 milioni di perdite. Nel corso del 2016, 1,5 milioni sono stati destinati al Fondo nazionale di risoluzione delle crisi bancarie per il salvataggio di Banca Marche, Etruria, CariFerrara e CariChieti. A breve potrebbe essere richiesta una seconda tranche di contributo, che si somma ai fondi destinati alle consorelle delle bcc in difficoltà. Nonostante questo, l'utile 2016 è positivo. La solidità delle banche è certificata dal CET1, il parametro che mette in rapporto il capitale e le attività della banca ponderate per il rischio: il valore medio degli altri istituti è 12,1, quello di CentroMarca è 15,7. Da inizio 2016 la banca trevigiana ha elargito 41 milioni di euro di crediti a famiglie e 33 alle imprese.
Iccrea e Ccb. Nel dibattito sul futuro del credito cooperativo che vede contrapposti Iccrea e Ccb, CentroMarca Banca prende tempo: «Entro fine mese decideremo», spiegano Cenedese e Alessandrini, «la speranza resta quella di una convergenza in fase finale verso un gruppo unico».
L'impegno per il territorio. Sarà avviata una piattaforma per il "crowd founding": attraverso il sito e i social dell'istituto sarà possibile cercare finanziatori per progetti benefici.
Rubina Bon
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