Centro di cura dell’ipofisi l’eccellenza parte da qui

MONTEBELLUNA. Sarà Ernesto De Menis, primario del reparto di medicina dell’ospedale di Montebelluna, a formulare le linee guida per la cura dell’ipofisi in base a quanto emerso nel convegno che si è tenuto ieri in città. Saranno linee guida per la cura dell’ipofisi per l’area vasta che va da Belluno a San Donà. Sarà un protocollo basato su un approccio multidisciplinare che permetterà diagnosi più veloci e quindi cure più complete.
Come mai questo ruolo a Montebelluna? Semplice: perché proprio una collaborazione fra Treviso e dei ricercatori finlandesi ha permesso la scoperta del gene che predispone all’acromegalia. Una ricerca pubblicata su Science nel 2006, seguita da altre ricerche genetiche internazionali, che si sono avvalse della casistica di oltre 130 pazienti affetti da acromegalia seguiti presso l’ospedale di Montebelluna e in altri centri della Marca. L’obiettivo è costituire un centro di malattie ipofisarie di eccellenza. «L’incontro – spiega Ernesto De Menis – aveva come obiettivo la formulazione di linee guida comuni a tutta la Regione Veneto su come affrontare i tumori ipofisari nell’area vasta. Una forma neoplastica generalmente benigna e che da sempre viene considerata una rarità, ma che, stando ai più recenti dati epidemiologici, in realtà colpisce 1 soggetto ogni duemila. Un dato che evidenzia come i sistemi diagnostici oggi siano in grado di rilevare anche lesioni minime, consentendo ai medici di intervenire tempestivamente e ben prima che il tumore dia segno della propria presenza».
Nel convegno di ieri è stata sottolineata l’importanza della collaborazione fra diverse discipline e specializzazioni, insomma di un lavoro di squadra. (e.f.)
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