Cecchin ha presentato l’esposto per le minacce

La comunità si stringe in preghiera per don Livio Buso, il parrocco di San Martino di Lupari accusato dall'ex assessore di Galliera Gianbruno Cecchin di abusi in seminario a Treviso. Domenica sera - al termine della comunione - don Livio ha preso la parola, dopo aver elencato gli appuntamenti della settimana, e ai parrocchiani ha spiegato: «Vi assicuro, in coscienza, di fronte a Dio, che quanto dichiarato è privo di fondamento». E poi ha aggiunto: «Pur in un indescrivibile dolore, nel profondo del cuore sono sereno». Il sindaco del comune dell'Alta, Corrado Bortot, ha preso posizione, ed è stato lanciato sui social pure l'hashtag #iostocondonlivio. Il sostegno si farà preghiera oggi pomeriggio, dalle 16 alle 21, in duomo a San Martino di Lupari. I laici impegnati nella comunità hanno deciso di far sentire chiaramente il loro sostegno al sacerdote: «Il Consiglio Pastorale Parrocchiale insieme al Consiglio degli affari economici e la Consiglio della collaborazione Pastorale, credendo fermamente infondate le accuse nei suoi confronti apparse sui mezzi di informazione, esprime vicinanza, stima e fiducia a don Livio Buso in questo difficile momento del suo ministero». Nella nota viene fatto un appello: «Intensifichiamo la preghiera a Maria e invochiamo lo Spirito Santo perché don Livio e i confratelli sacerdoti continuino a fare il bene per le nostre comunità, per il seminario e per la Chiesa di Treviso». Intanto ieri il legale di Gianbruno Cecchin ha depositato l’esposto in Procura a Padova. In fase preliminare l’esposto fa cenno alle presunte molestie subìte in Seminario, ma la magistratura, essendo questo eventuale reato prescritto, si occuperà semmai solo della parte riguardante le minacce subite dall’ex assessore in questi giorni di particolare esposizione mediatica. Si tratterebbe di lettere ed sms arrivati da un numero cellulare sconosciuto. L’ex amministratore aveva denunciato pubblicamente gli abusi subiti in seminario, quando aveva 20 anni, tra il 1990 e il 1991. —
Silvia Bergamin
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