Cataratta: cristallini difettosi, a Oderzo richiamati cinquanta anziani

ODERZO. Essere operati di nuovo dopo sette anni a causa di una partita di materiale difettoso. È quello che dovranno fare una cinquantina di pazienti operati di cataratta nell’ospedale di Oderzo nel corso del 2010. Le operazioni vennero eseguite correttamente: non c’è stato alcun errore medico. Ma dopo alcuni anni i pazienti hanno iniziato ad accusare qualche problema di vista nonostante fossero stati operati da poco tempo. Un passo indietro che ha allarmato non poche persone, che si sono fiondate dai propri medici di base per un consulto. Alla visita specialistica effettuata negli ambulatori dell’Oculistica la spiegazione: si è scoperto di recente che la partita di cristallini sintetici utilizzata in quegli interventi di cataratta era difettosa. I prodotti medici utilizzati si sono ingialliti, col risultato che i pazienti hanno iniziato a vedere male o a non vedere per niente.
Anche l’Ulss 2 Marca Trevigiana è venuta a conoscenza del problema da poco tempo. Il direttore generale Francesco Benazzi conferma il «richiamo» degli anziani e commenta: «Il fatto risale al 2010 e coinvolge circa 50 pazienti che hanno subito l’intervento di sostituzione del cristallino con uno artificiale a Oderzo» spiega il direttore generale dell’Ulss 2. «Il problema è recentemente emerso durante le visite di controllo di alcuni pazienti che avevano subito l’operazione. Il cristallino installato si era già opacizzato: un’anomalia. Stiamo dunque procedendo con la richiamata dei pazienti per correggere l’anomalia. Procederemo con la rivalsa legale nei confronti della ditta fornitrice» conclude Francesco Benazzi.
Al momento non si conosce ancora il nome della ditta che ha fornito la partita difettosa di cristallini sintetici. Ma, stando alle parole di Benazzi, questa sarà chiamata entro brevissimo a rispondere del danno patito dai pazienti dell’Oculistica dell’ospedale di Oderzo e di riflesso dall’intera Usl 2 Marca Trevigiana (che all’epoca degli interventi si chiamava ancora Ulss 9). La cataratta non è altro che un processo di perdita di trasparenza del cristallino, che tende ad opacizzarsi affievolendo la vista nel paziente. L’intervento che vi pone rimedio è ormai un’operazione di routine. Anche se nelle fasi più estreme la cataratta può portare alla completa perdita della vista, l’intervento riporta la situazione alla normalità. Dopo essere stata operata, la cataratta non ricompare nello stesso occhio.
Il caso non è nuovo nel mondo della sanità, ma certamente colpisce che sia emersa solo in seguito a dei disturbi accusati dai pazienti. Non è detto infine che il caso riguardi solo i pazienti operati a Oderzo perché il caso potrebbe essere molto più esteso.
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