Castelfranco: lusso fuori, inadeguata dentro, la piscina dei record fa litigare

CASTELFRANCO. Una media di 250 persone scelgono ogni giorno le piscine comunali per trovare refrigerio in quest’afosa pausa estiva. «Abbiamo registrato un aumento degli ingressi del 30 per cento rispetto alle scorse estati, sforando quota 100 bambini al giorno con i soli centri estivi che in più settimane hanno raggiunto il sold out a partire da giugno», dice il direttore Alvise Simini. La piscina resta aperta tutti i giorni anche a Ferragosto dalle 9 alle 19.30, all’accessibile costo di 7 euro per gli adulti e 5 euro per chi ha diritto alla riduzione. Tante le attività, con il boom dell’acqua jump, la disciplina che si pratica con i materassini per saltare in acqua: «Molte persone sono rimaste in lista d’attesa per questo sport che sta spopolando, partecipano soprattutto donne ma anche qualche uomo», racconta soddisfatto Simini. Il bar della piscina è sempre operativo, l’area verde è frequentata come solarium anche da molte famiglie. Insomma, per la “vacanza in città” la piscina di Castelfranco sembra essere un’ottima opzione. L’unico neo degli impianti resta l’età. «Da quando sono direttore (un paio d’anni, ndr) vengono spesi migliaia di euro al mese nella manutenzione sia ordinaria che straordinaria, anche se rimangono impianti vetusti degli anni ’70 tutto è perfettamente funzionante», precisa Simini.
La polemica
Stando ai numeri le piscine durante l’estate sembrano attrattive per gli utenti. «La parte esterna degli impianti va bene così com’è», conferma il consigliere M5S Andrea Bambace, nuotatore agonista. «Abbiamo buttato nel cestino 30 mila euro dal bilancio comunale per un progetto preliminare che prevede di stravolgere l’area esterna, trasformandolo in un “resort a 5 stelle” con una nuova vasca a forma di pavesino. Non ha alcun senso», il pensiero di Bambace. «L’assessore ai lavori pubblici Roberto Filippetto ha dato gli input al professionista incaricato, che come vasca interna ne ha prevista una nuova a sei corsie, una in più delle attuali cinque. Assurdo, perché per poter disputare le gare ne servono otto e visto che la piscina va rifatta è fondamentale tener conto di quest’esigenza».
Che gli impianti natatori vadano rifatti è ormai noto. Il problema è che resta incerto il come. «Sono ormai trascorsi due anni dal concorso d’idee, ma poi l’amministrazione non ha tenuto conto delle proposte, così continuiamo a perdere tempo», attacca Bambace. «Visto che bisogna trovare i fondi bisognerebbe privilegiare il rifacimento della piscina interna che serve tutto l’anno e non solo durante l’estate, non vedo l’utilità di un resort». Il consigliere che ama il nuoto e ogni anno attraversa a bracciate lo stretto di Messina ha fatto i conti: «Oggi siamo appena in pareggio di bilancio, con circa 400 mila euro di incassi copriamo a malapena manutenzioni e personali, mentre la piscina di Cittadella ha introiti che superano il milione di euro, dovremmo raggiungere ricavi di 800, 900 mila euro all’anno per pagare il muto e dunque i lavori, risultato che si può ottenere solo aumentando l’afflusso durante tutto l’anno». Oltre alla copertura economica, si attende una visione chiara sulla piscina che verrà.
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