Pronto il nuovo deposito dei bus: a Castelfranco torna il progetto delle linee urbane
Ma il nuovo deposito e il conseguente passaggio massivo di bus genera preoccupazione tra i residenti di Borgo Pieve. E il comitato frazionale “Quelli del Borgo Padova” ha consegnato al sindaco una petizione sottoscritta da 744 firmatari dove si evidenziano le problematiche del quartiere

Inizia quella che potrebbe essere una rivoluzione per il trasporto pubblico nella Castellana: il primo step è stato inaugurato ieri, 3 ottobre, ovvero il nuovo deposito Mom in via delle Forche, il secondo sarà il nuovo terminal bus nel parcheggio nord della stazione (lavori in corso, termine previsto per fine anno, operatività entro sei mesi), il terzo l’introduzione di linee urbane o suburbane che serviranno la città. Ma su questo saranno necessari ragionamenti.
Il nuovo deposito
Il nuovo deposito è il secondo polo logistico per importanza di Mom: 22 mila metri quadrati, può ospitare 74 autobus che faranno rifornimento non solo di gasolio e AdBlue, ma anche di metano, grazie al nuovo impianto Gnl (gas naturale liquefatto) con serbatoio da 60 mila litri e quattro erogatori. Realizzato da Tecnogas, sarà il più importante punto di rifornimento di questo tipo in Europa per la “combo” capacità/modalità di erogazione: basteranno cinque minuti per fare il pieno ad un bus, contro l’intera notte che serve degli impianti tradizionali.
Costo totale dell’opera 4,4 milioni, 3,3 milioni da Mom e 1,1 milioni di contributo regionale.
«Si tratta di un investimento infrastrutturale strategico per la transizione green della flotta extraurbana che, proprio nell’area della Castellana ha uno dei principali poli di erogazione dei nostri servizi – spiega il presidente Mom, Giacomo Colladon – Grazie al nuovo impianto di stoccaggio e alimentazione Gnl, che si aggiunge all’impianto a metano di Treviso, è stato, infatti, possibile convertire a gas naturale una parte importante della flotta extraurbana.
Entro questo mese si conclude la consegna di 30 bus a metano 12 metri cui si aggiungono 51 autobus gasolio Euro6 12 metri, altri 9 mezzi a metano arriveranno entro il 2025». Il sindaco e presidente della Provincia Stefano Marcon ha sottolineato le performance di Mom «che ha generato un milione di euro di ricavi».
Trasporto locale
Ma Marcon ha parlato anche del futuro della mobilità pubblica nella Castellana: «Con il nuovo terminal bus si chiuderà un cerchio. E potremo sperimentare nuove linee urbane, suburbane o a chiamata. La città ha ora due strutture che chiedono mobilità locale, lo Iov e il nuovo conservatorio. È vero, le sperimentazioni passate non hanno dato risultati positivi, ma ora ci sono le condizioni per riprovarci».
Il nodo Borgo Pieve
Ma il nuovo deposito e il conseguente passaggio massivo di bus genera preoccupazione tra i residenti di Borgo Pieve. E il comitato frazionale “Quelli del Borgo Padova” ha consegnato al sindaco una petizione sottoscritta da 744 firmatari dove si evidenziano le problematiche di un quartiere soffocato dal traffico di attraversamento.
E ora devono fare i conti anche con il cavalcaferrovia a senso unico per lavori. “Salvati” dagli ingorghi mattutini perché il cavalcaferrovia è attraversabile da sud a nord, dunque verso il centro, il problema arriva in serata quando il traffico verso sud si incolonna nella vie del quartiere. «Via De Amicis è di fatto la tangenziale sud della città con 15 mila mezzi al giorno. Ha però una carreggiata di soli 2, 75 metri e ci sarebbe il divieto di transito ai mezzi pesanti. Ma i camion ci passano comunque. Idem per via Malvolta».
E nel tratto di quest’ultima più stretto e utilizzato come scorciatoia, i residenti chiedono «un marciapiede/pista ciclabile lungo tutta la via, traffico controllato a 30 km/h, con sistemi elettronici di rilevamento della velocità, il divieto assoluto di transito per autobus e mezzi pesanti».
La bretella
Per liberarsi dal traffico i residenti da anni chiedono «la realizzazione della bretella a sud di Castelfranco, che colleghi la rotonda da Nani Ferro a via De Amicis. Opera promessa anche dalle amministrazioni passate e mai considerata.
Quest’opera permetterebbe di ridurre il traffico nelle vie De Amicis, Borgo Padova e San Giorgio, garantendo una maggiore sicurezza e vivibilità dei residenti delle vie direttamente coinvolte e del quartiere».
E che poi, magari si potesse raccordare col sottopasso ferroviario di Campigo (in ritardo di un anno e mezzo) e da qui a via Lovara per raggiungere la zona industriale: «Ne beneficerebbe sia Borgo Padova che Campigo, dove però il traffico è la metà rispetto a quello che ci passa sotto casa».
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