Carri di uva come “bombe” sulle strade Appello ai viticoltori

FARRA DI SOLIGO. Trattori carichi d’uva, code vicino alle cantine, sorpassi azzardati e automobilisti sul piede di guerra. Nei giorni della vendemmia (oggi inizia un weekend caldissimo) le strade del Quartier del Piave e della Pedemontana trevigiana diventano un far west. E dopo l’incidente di Formeniga di Vittorio Veneto, dove una donna incinta è stata travolta, per fortuna senza gravi conseguenze, da un carico d’uva caduto da un carro il cui guidatore ha perso il controllo del mezzo, scatta l’allarme: appello di sindaci e cantine perché le strade tornino a essere sicure. Il picco della vendemmia è atteso per domani e domenica. Di giorno si raccoglie l’uva, la sera si porta il carico in cantina. Trattori con rimorchio, molti dei quali utilizzati quasi esclusivamente tra i filari, che per una volta all’anno si riversano su tangenziali e strade a grande scorrimento.
Nel Quartier del Piave, una delle cantine di riferimento è la Colli del Soligo, tra Pieve e Farra. Una cooperativa di 700 soci, molti dei quali domani formeranno lunghe code in via Toffolin e dintorni. E allora la cantina ha deciso di lanciare un appello ai soci, perché la frenesia da vendemmia non metta a rischio le loro vite e quelle degli altri. Lo spiega Giuseppe Nardi, sindaco di Farra e consigliere della Colli del Soligo: «In consiglio abbiamo raccomandato ai soci di rispettare il codice della strada. E poi, i viticoltori devono capire che un rimorchio troppo carico danneggia la qualità dell’uva. In paese forse organizzeremo un incontro sulla sicurezza stradale con i viticoltori. Molti dei quali, peraltro, si comportano bene: per un incidente non bisogna colpevolizzare tutti».
Richiamo condiviso da Bernardino Zambon, sindaco del paese a maggior vocazione vitivinicola d’Italia, Valdobbiadene: «Giusto lanciare un appello per la sicurezza». Oltre agli appelli, un atto concreto: per evitare le lunghe code che si formavano sulla provinciale vicina alla Val d’Oca, la cantina produttori di San Giovanni, sindaco e azienda hanno fatto fronte comune. «Di notte, al buio, le code diventavano pericolose, un nostro ex dipendente comunale rimase vittima di un incidente», spiega Zambon, «ma da quest’anno le cose cambiano. La cantina ha allargato la proprietà e la posizione della pesa, ha ricavato cinque corsie asfaltate al suo interno, e ora tutti i trattori rimangono dentro il recinto della cantina».
Vidor soffre il passaggio dei mezzi pesanti 12 mesi l’anno, in questi giorni ai camion si aggiungono i rimorchi d’uva: «Ma la situazione è sotto controllo», rassicura il sindaco Albino Cordiali, «l’incidente di Vittorio è un caso isolato, qui al massimo qualcuno ha perso un po’ di uva in curva».
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