Carabiniere investito mentre fa jogging

PEDEROBBA. Travolto e ucciso da un’auto mentre facendo jogging attraversa la strada: una fine orribile e assurda per Mariano Stefani, 51 anni, maresciallo dei carabinieri e comandante della stazione di Pederobba dell’Arma. Come ogni mattina, il maresciallo stava allenandosi su strade che conosceva benissimo: nell’unico tratto «non protetto» ha cercato di attraversare la strada ma è stato investito da una Golf guidata da una donna di 43 anni che stava portando a scuola il figlio. Una scena drammatica anche per loro. L’incidente è accaduto al confine tra Possagno e Pederobba, lungo la Provinciale 26. Sul posto, inutile è stato l’arrivo del Suem. Drammatico l’arrivo dei colleghi carabinieri di Stefani, arrivati pochi minuti dopo l’incidente. Sul luogo della tragedia, in mattinata, anche il comandante provinciale dei carabinieri, Ruggiero Capodivento: «La morte del maresciallo Stefani lascia un grande vuoto non solo all’interno dell’Arma ma anche nella comunità di Pederobba e dei comuni limitrofi dove lui operava. Una persona capace, disponibile e dinamica, ben voluta dalla popolazione».
La dinamica esatta dell’incidente è ora al vaglio della Polizia Stradale, intervenuti sul posto da Treviso e Vittorio Veneto. La donna stava viaggiando in direzione di Possagno e non ha potuto in alcun modo evitare lo scontro: probabilmente, all'origine di tutto, vi è stato un attimo di distrazione. L'impatto è stato tremendo, come testimoniano i danni rilevati sull'auto: il parabrezza è andato in frantumi, ammaccata la parte anteriore sinistra del mezzo. Sul posto alcune persone richiamate dalle sirene, oltre che pattuglie dei carabineri che hanno bloccato la provinciale: allo sgomento per quanto accaduto, presto si è aggiunto anche un grandissimo dolore dopo che si è avuta la certezza dell'identità della vittima. In tanti, non solo tra i colleghi potuto trattenere le lacrime di fronte a questa tragedia che purtroppo riguarda una persone che a Pederobba era amatissima.
Il maresciallo Stefani lascia la moglie Antonella e i figli Erica, 20 anni, studentessa universitaria a Rovereto, e Davide, 18 anni, studente a Valdobbiadene, oltre alla mamma che risiede nel paese natale del maresciallo a Valstagna. La sua morte è tragicamente uguale ad un altra avvenuta proprio nello stesso punto e con le stesse modalità il 20 agosto 2002: quella volta a perdere la vita, mentre attraversava la provinciale durante una corsa di allenamento era stato il giovane Alessandro Stefanel di Pederobba. «Abbiamo più volte segnalato l'estrema pericolosità di questa strada - commenta il sindaco Marco Turato, distrutto dal dolore per la perdita di quello che definisce "un vero amico» – serve una rotonda all'altezza dell'incrocio poco più avanti dove ha perso la vita il maresciallo. Ma finora non è stato fatto nulla e gli incidenti, più o meno gravi, continuano ad essere all'ordine del giorno. E non so se è perchè qualcuno fa orecchie da mercante o perchè non ci sono soldi».
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