Cantine, parte da Campodipietra il progetto «Vivo»

SALGAREDA Via libera ieri alla fusione tra i produttori della Campodipietra di Salgareda e i produttori riuniti Veneto Orientale di Jesolo, che hanno dato vita alla cantine viticoltori Veneto...

SALGAREDA

Via libera ieri alla fusione tra i produttori della Campodipietra di Salgareda e i produttori riuniti Veneto Orientale di Jesolo, che hanno dato vita alla cantine viticoltori Veneto Orientale: la Vi.V.O. sac. Una nuova azienda creata per vendere sui mercati come Russia e Stati Uniti, che conta così otto stabilimenti produttivi, oltre 3.200 ettari di vigneto per un totale di mezzo milione di quintali di uve prodotte annualmente. Non un'operazione di salvataggio, quindi, come se ne sono viste parecchie in questi mesi, bensì un'alchimia necessaria per esportare vino all'estero. La Campodipietra, con i suoi 470 produttori e i 1.060 ettari coltivati, si aggancia così alla più grande Veneto Orientale, in cui conferiscono 1.649 produttori per 2.220 ettari coltivati. La sede legale è stata costituita infatti a Jesolo, da dove la nuova realtà muoverà i suoi primi passi nel complesso mercato internazionale. Si tratta di un’iniziativa di rilevanza nazionale per il settore vitivinicolo dato la vastità del territorio coinvolto nel progetto, oltre 3 mila ettari di vigneti sparsi tra le province di Treviso e Venezia, per un totale di mezzo milione di quintali di uve prodotte annualmente. Il tutto avallato dai 2.120 soci riuniti che dopo aver espresso voto unanime in favore della fusione sono confluiti ora sotto la nuova maxi società. Il fatturato aggregato è superiore infatti a 30 milioni di euro, raggiungendo i 50 milioni una volta aggiunti la Viticoltori Bosco srl e la Gruvit srl, realtà consociate. Numeri di tutto rispetto nel panorama italiana ai quali rimarranno legati però i vecchi marchi «Cantina Produttori di Campodipetra» e «Cantine Viticoltori Veneto Orientale» a sigillo di due linee commerciali che rappresenteranno i rispettivi territori. Una fusione considerata indispensabile che guarda con estremo interesse allo sviluppo dell’export nell’est europeo, Russia in particolare, ma anche Inghilterra, Stati Uniti e Cina. «Ci siamo aggregati per per crescere e competere – hanno detto ieri i due presidenti Corrado Giacomini e Ircano De Lucca insieme al direttore generale Franco Passador – potremo così razionalizzazione i costi e migliorare l'offerta quantitativo e qualitativa della produzione all’interno del panorama vitivinicolo italiano».

Enrico Lorenzo Tidona

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