Caccia serrata allo spacciatore di Davide

I carabinieri stringono il cerchio attorno all’uomo che ha ceduto tre ovuli di cocaina al cameriere palermitano



È stata disposta l’autopsia sul corpo di Davide Cannella, il ragazzo di 19 anni, originario di Palermo, cameriere al ristorantino Carbone di Sant’Artemio, trovato privo di vita nella camera da letto dell’appartamento a Vascon di Carbonera, che condivideva con il fratello, lavoratore in una struttura sanitaria della Marca. L’autopsia, ma soprattutto gli esami tossicologici, chiariranno le cause della morte del giovane, originario da una famiglia di Corleone che nella Marca aveva trovato lavoro da poco più di un anno.

l’autopsia

Sono ancora molti i dubbi legati alla morte del cameriere diciannovenne. L’ipotesi principale rimane quella dell’overdose da cocaina. Accanto al letto dove è stato trovato riverso il cadavere di Davide Cannella è stata trovata cocaina. Ma saranno gli esami tossicologici a stabilirlo con certezza. Non è escluso, infatti, che la morte possa essere stata determinata da cause estranee all’uso di sostanze stupefacenti. Gli investigatori della compagnia dell’Arma di Treviso mantengono al momento il riserbo più stretto sull’indagine ed affidano agli esami di laboratorio sulla cocaina sequestrata ogni altra spiegazione sulla natura del decesso. Da una parte, infatti, i carabinieri vogliono capire se la droga sia stata effettivamente la causa della sua morte. Non tanto per la quantità usata, particolarmente bassa, quanto per il grado di purezza. Dall’altra vogliono piuttosto capire (ed una risposta arriverà dalle analisi di laboratorio) se sia stata letale la sostanza chimica con la quale è stata tagliata la droga del giovane. Tutte congetture in attesa di una risposta definitiva dall’autopsia che è stata disposta dalla procura della Repubblica di Treviso, all’indomani del ritrovamento del cadavere del giovane, che ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di morte in conseguenza di altro reato.

caccia allo spacciatore

Nel frattempo, i carabinieri della compagnia di Treviso stanno stringendo il cerchio attorno allo spacciatore che ha ceduto la cocaina al giovane cameriere originario della Sicilia. I militari, coordinati dal capitano Stefano Mazzanti, hanno sequestrato tre ovuli di cocaina che si trovavano nel comodino accanto al letto dove è strato trovato il cadavere del giovane nell’appartamento di Vascon di Carbonera. Uno era stato consumato prima di morire, gli altri due erano integri e contenevano poco meno di due grammi di coca. L’ analisi dei tabulati delle telefonate immediatamente precedenti al giorno del ritrovamento del cadavere del giovane potrebbero dare una risposta concreta agli investigatori per dare un nome ed un volto allo spacciatore che ha rifornito il giovane di cocaina. Dall’autopsia arriverà anche il responso sulla data della morte. Si teme infatti il decesso, scoperto nella nottata di sabato, risalga ad almeno 24 o 48 ore prima. A dare l’allarme il padre del ragazzo che, dopo vari inutili tentativi di contattare il figlio, ha chiamato il proprietario di casa chiedendo se avesse avuto notizie. Il fratello di Davide, con cui viveva da tempo, era tornato a Corleone per le feste, e così avrebbe dovuto fare anche il diciannovenne, ma solo nei giorni dell’Epifania. —



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