Bus de la lum, saluto romano e croci nere L’Anpi: «Verità distorta sugli infoibati»

Duecento sostenitori della Rsi ieri mattina in Cansiglio. Partigiani indignati. L’8 settembre arriva Susanna Camusso
Allegranzi Cansiglio Comemorazione fascista al Bus De La Lum (maglia nera con scritta verde è Nicole Bessega)
Allegranzi Cansiglio Comemorazione fascista al Bus De La Lum (maglia nera con scritta verde è Nicole Bessega)

PIAN CANSIGLIO. Le giovani donne in prima fila con il braccio destro alzato nel saluto romano. Tutte in nero e dietro a loro altri giovani, anche loro con la t-shirt nera. Più numerosi del solito. Forse un centinaio, anche di più. Chi porta il tricolore non disdegna anche lui di fare il saluto. C’è pure lei, Nicole Bessega, la ricordate? Era candidata di una lista a sostegno del sindaco Toni Miatto, dalla quale l’eletto ha comunque preso le distanze.

LA CROCE NERA

Accanto alla croce nera, che si staglia ai margini della voragine ci sono labari e gagliardetti: del raggruppamento nazionale combattenti e reduci Rsi, dell’Associazione nazionale famiglie caduti e dispersi Rsi (sezione di Belluno). È medagliato il gonfalone della Federazione nazionale arditi d’Italia. Non manca il labaro dell’Anp, sezione di Conegliano, l’associazione dei paracadutisti, portato con orgoglio da un ex col basco color amaranto e maglietta nera. Ci sono pure gli alpini. «Perché no? Questa è una commemorazione. Ricordiamo i nostri martiri infoibati» ci spiegano. Siamo sull’orlo dell’inghiottitoio, il bus de la lum, sull’altopiano del Cansiglio, dove ieri si sono radunati, come ogni anno, l’ultima domenica d’agosto, i familiari di chi è stato gettato dentro questo inghiottitoio. Quante le vittime? «Forse centinaia» ci rispondono dall’organizzazione. L’Anpi è indignata, ma da anni preferisce lasciar parlare il silenzio, come ci dice Chiara Marangon, presidente della sezione Anpi di Vittorio Veneto. «Sul tema delle foibe, compresa quella del bus de la lum, la nostra associazione ha fatto chiarezza puntuale sia in ambito locale che, soprattutto, nazionale. Non c’è nient’altro da aggiungere, se non che i morti del Cansiglio non corrispondono affatto ai numeri che vengono dichiarati». La cerimonia commemorativa ha compreso ieri mattina la deposizione di una corona e gli interventi dei responsabili dell’associazione.

LA CELEBRAZIONE

Prima, ai margini del bosco, su uno spiazzo è stata celebrata la messa di memoria. L’altare era riparato da un tricolore che riportava anche una vistosa aquila. Al termine del raduno, tra i tanti ringraziamenti, ci sono stati quelli rivolti agli esponenti di Casa Pound per la loro collaborazione. Le reazioni a Vittorio Veneto sono state immediate. «Confermiamo le nostre preoccupazioni espresse in campagna elettorale relativamente ad alcuni rappresentanti di una associazione di estrema destra nelle liste di appoggio al candidato sindaco della Lega – interviene Mirella Balliana, consigliere comunale di Rinascita Civica - riteniamo che questi esponenti siano incompatibili con le forze democratiche che si rifanno ai valori della Costituzione; più volte autorevoli esponenti della Lega si sono richiamati ai valori di libertà e giustizia, conquistati durante la Guerra di Liberazione. Siamo certi che il sindaco Miatto prenderà le distanze da questi movimenti e dai loro esponenti che, oltre ad offendere la memoria della città di Vittorio Veneto, negano l’evidenza storica».

ARRIVA LA CAMUSSO

La risposta dell’Anpi alla manifestazione di ieri potrebbe arrivare l’8 settembre, quando ci sarà il raduno annuale delle sezioni di Treviso, Belluno e Pordenone. Dopo il corteo, attraverso la piana del Cansiglio, ci sarà la cerimonia commemorativa presso il monumento alla Resistenza. Introdurrà Antonio Miatto, sindaco di Vittorio Veneto, città medaglia d’oro per la lotta di Liberazione. L’orazione ufficiale sarà tenuta da Susanna Camusso, ex segretaria generale della Cgil.

«In questo delicato momento politico – sottolinea la presidente Marangon – la priorità nell’impegno politico e sociale deve essere il lavoro, il cui diritto è sancito dalla Costituzione». —

Francesco Dal Mas

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