Brucia la plastica, resta la cenere

Pederobba, il 17 marzo nuova riunione: si chiede chiarezza sulla fine che faranno i residui dai forni
Poloni Onigo palestra incontro con azienda Cementi Rossi su inceneritore
Poloni Onigo palestra incontro con azienda Cementi Rossi su inceneritore

PEDEROBBA. Prossima puntata il 17 marzo, stesso luogo - la palestra di Onigo - e stesso argomento, ovvero la Cementi Rossi e il suo progetto di utilizzare le plastiche da raccolta differenziata come combustibile. Ma questa volta organizza Aria Che Voglio, coordinamento che raccoglie le associazioni ambientaliste e i gruppi di opposizione. Una serata informativa con esperti indipendenti, nelle intenzioni di Aria Che Voglio, dove raccogliere anche le idee per le osservazioni da presentare entro il 18 aprile al progetto del cementificio di bruciare plastica.

Quanta plastica? Almeno 30 mila tonnellate l'anno. Già l'altra sera però le voci avverse al progetto di sono fatte sentire: quelle dei parlamentari Puppato (Pd) e D'Incà (M5S), quelle di ambientalisti, quelle di gente comune, quelle di medici come il pediatra Toffol che aveva invitato i genitori dei suoi pazienti a essere presenti. Su un filone sembra voler ora puntare Aria Che Voglio: il destino delle ceneri di pneumatici e plastiche. Incamerate nel cemento prodotto. Già l'altra sera a proposito delle ceneri hanno chiesto come fossero smaltite e se non dovevano rientrare tra i rifiuti tossico-nocivi. Risposta negativa. E quindi ecco che una delle carte che giocheranno sarà la destinazione nei clinker di queste ceneri e lo si capisce dal fatto che stanno facendo circolare in rete un intervento di “Medici per l'ambiente” proprio su questo aspetto.

L'altro è quello dell'indagine epidemiologica. Federico D'Incà, parlamentare pentastellato, l'altra sera ha chiesto ripetutamente alla Cementi Rossi di sospendere la procedura di valutazione di impatto ambientale in attesa che venga fatta una indagine epidemiologica nel territorio. Che avrebbe già dovuto esserci: quella promossa dall'amministrazione comunale di Pederobba e che doveva riguardare 12 comuni della fascia pedemontana e che copinvolgeva anche la Provincia. Era rimasta lettera morta e ora il sindaco Marco Turato l'ha rilanciata. Ma il direttore della Cementi Rossi, Gennaro Verbaro, è stato chiaro: d'accordo sulla indagine conoscitiva, per la cui realizzazione la Cementi Rossi è disponibile a dare un contributo finanziario - precisando però l'opportunità che anche altre industrie del territorio facciano la stessa cosa - però nessuno stop nel frattempo alla procedura di valutazione di impatto ambientale. Insomma potrà essere fatta, ma i suoi risultati arriveranno dopo che la commissione per la valutazione dell'impatto ambientale, in negativo o inpositivo, si sarà già pronunciata.

Tanta affluenza di gente l'altra sera ha fatto capire una cosa: gli abitanti di Pederobba e dintorni sono preoccupati per l'ipotesi di bruciare rifiuti di plastica nel cementificio. E più di qualcuno è arrivato a dire chiaro e tondo che non vogliono la plastica nei forni del cementificio qualsiasi assicurazione venga data dall'azienda. Che di assicurazioni l'altra sera è stata prodiga, sia per quanto riguarda le emissioni attuali del cementificio, sia per quanto riguarda quelle future.

Enzo Favero

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