Breton si allarga, tredici forni nel 2034

vedelago
Un nuovo forno fusorio è stato attivato negli ultimi mesi, ma la scaletta di ampliamento della Breton di Vedelago punta avanti: al 2025 quando conta di aver acceso altri 4 forni, ma soprattutto al 2034, quando pensa a un ulteriore ampliamento e aumento degli impianti con 5 forni fusori e ulteriori 4 forni a rulli. Ma andiamo per gradi.
il progetto di ampliamento
L’istanza fatta dalla Breton alla Provincia di Treviso per valutare l’assoggettabilità del piano a una valutazione di impatto ambientale prevede di incrementare l’attività di fusione delle sostanze minerali fino a un massimo di 160 tonnellate al giorno con un primo stralcio (previsto dal progetto all’esame degli uffici del Sant’Artemio) di 70 tonnellate al giorno. Il prodotto ottenuto da questo primo ampliamento permetterà alla Breton di produrre internamente le quantità di materiale oggi acquistato «mantenendo invariata la capacità produttiva dello stabilimento», spiegano dalla società.
La realizzazione di quattro forni previsti di qui al 2025 richiede l’ampliamento di tutto lo stabilimento di via Bassanese che verrà di fatto triplicato.
«L’attività, una volta a regime, potrà essere implementata, entro la massima potenzialità dei forni istallati corrispondente a circa 160 tonnellate al giorno», si legge nel piano inoltrato in Provincia, «al fine dell’incremento di produzione delle lastre in gres porcellanato; della vendita delle “fritte” non necessarie alla produzione». Di fatto, se ci sarà l’ok al piano, la superficie dello stabilimento di Vedelago passerà dagli attuali 16 mila metri quadrati a 42.558.
Breton si propone di intervenire a settori, prima sul lato ovest con l’installazione di due linee produttive, poi sul lato est con un nuovo settore dedicato alla foratura e al taglio delle lastre prodotte, con magazzino automatico.
traffico
Oggi in via Bassanese l’attività del forno della Breton comporta un movimento ridotto di mezzi pensanti, uno o due camion al giorno. Ma quando entreranno in funzione tutti e 5 i forni previsti di qui al 2025 i mezzi pesanti diventeranno dieci. Trenta di qui al 2034, orizzonte ultimo della strategia Breton. «Il tutto con limitate ricadute sulla viabilità», che lì già vede la presenza di statali e svincoli di collegamento.
sviluppo e covid
Dal 2025 al 2034, come detto, Breton ha l’ulteriore progetto – da valutare – per attivare altri 5 forni fusori e 4 forni a rulli, segno di una società che punta in alto anche guardando l’orizzonte di un mercato (quello del gres e dell’edilizia) che si è ripreso dopo il 2008. Eppure, nonostante ci sia la richiesta... c’è pure il Covid, che ha messo sabbia negli ingranaggi dell’economia mondiale rallentando cantieri, ordini, commesse e costringendo pure le imprese sanissime a tirare il freno a mano. Di qui il regime di cassa integrazione attivato anche dalla Breton come moltissime altre aziende di vari settori. —
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