Bosco verticale, ora il costruttore accusa: «Le denunce? Se pagavamo erano ritirate»

Il silenzio sul “Bosco verticale” in cambio di un risarcimento danni. A mettere nero su bianco l’accusa è Mauro Cazzaro, presidente della Cazzaro Costruzioni, l’impresa che da mesi sta edificando il complesso residenziale in Alzaia disegnato dallo studio Boeri e che da altrettanto tempo sta fronteggiando strali e denunce (penali e civili) della società titolare dell’immobile confinante. Proprio questa, a detta dell’impresa, avrebbe proposto di smettere la sua azione se ripagata del danno a suo dire avuto dal cantiere della Cazzaro.
Veleni su veleni
È una vera battaglia, combattuta a suon di colpi e contraccolpi pesanti, così come lo sono le accuse. La settimana scorsa avevamo dato conto della seconda denuncia presentata dalla Mts immobiliare contro il “Bosco verticale”, una denuncia civile per abuso che andava ad unirsi a quella penale presentata mesi fa, sempre per la stessa ragione. Cazzaro ha deciso di replicare, e dopo aver atteso alcuni giorni l’ha fatto con una lettera velenosissima che punta il dito contro il suo grande accusatore sottolineando come la guerra intentata contro il “Bosco”, sarebbe potuta finire subito. Pagando.

L’accusa
«Gli edifici che stiamo ultimando sono stati preventivamente autorizzati sotto il profilo paesaggistico e ambientale dall’Ente Parco Sile e dalla Sovrintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici dopo un rigoroso esame. Sotto il profilo urbanistico ed edilizio i progetti sono stati valutati in modo approfondito dal competente ufficio tecnico del Comune di Treviso, con cui abbiamo dialogato per oltre due anni recependo numerosi suggerimenti» specifica la Cazzaro, puntando a smontare alla base le accuse mosse dal confinante. E prosegue lanciando una prima stoccata: «Le scelte architettoniche e costruttive adottate hanno privilegiato soluzioni del più alto livello estetico, ecologico ed ambientale in grado di valorizzare l’intera zona, compreso il complesso realizzato da Mts, che, malgrado sia trascorso ormai un decennio dalla sua ultimazione, rimane in gran parte invenduto». Una precisazione che è un colpo di fioretto, che prepara la vera e più grave accusa: «Siamo certi della correttezza del nostro intervento, tanto da aver declinato ogni richiesta di risarcimento avanzata da Mts in cambio di un prospettato silenzio».
Così come le lettere: due righe di testo, pesantissime nel contenuto. A cui Mts replica affermando semplicemente siano «falsità, mai chiesto nulla».

I lavori proseguono
Cazzaro non intende cedere di un centimetro, sicuro di avere tutte le carte in regole: «Non vi è alcuna ragione per cui i lavori debbano essere interrotti, tanto meno se a richiederlo è Mts. Siamo orgogliosi di offrire alla città tre edifici di pregio assoluto, che caratterizzeranno per sempre l’ingresso alla Restera e al Parco Sile». –
Federico de Wolanski
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