Blitz animalista salva dal gelo Macchia e Gioia

CASTELFRANCO. Tenuti a catena e al freddo: il movimento del Fronte di Liberazione Animale (Alf), salva due cani. Un terzo, un maschio di 4 anni, sarebbe morto di stenti nei mesi scorsi. A farsi portavoce del blitz messo a segno tra venerdì e sabato notte sono gli attivisti di Centopercentoanimalisti. Le due povere bestiole, battezzate con i nomi di Macchia e Gioia, sopravvissute alle durissime nottate di freddo e ghiaccio di questi giorni, si trovavano rinchiuse in un recinto accanto alla casa dove vivono i loro proprietari nelle vicinanze del supermercato Prix, in via della Borsa a Salvarosa.
«I tre cani adorabili di piccola taglia erano legati a catena, due rinchiusi in un piccolo recinto, sia di notte che di giorno», spiegano i Centopercentoanimalisti, «Un filmato trovato in rete (fine ottobre 2016) documentava lo stato di completo abbandono dei tre poveri animali, tra l'altro sfamati dai vicini».
La triste storia però non è passata di certo inosservata agli attivisti di Alf (Animal Liberation Front), che hanno liberato le due cagnoline, di 4 anni una e un anno e mezzo l'altra, nella notte tra venerdì e sabato. «Siamo intervenuti per spezzare le catene ai poveri animali, uno però purtroppo non c'era già più», scrivono in un comunicato, «siamo stati informati che uno dei tre purtroppo non è sopravvistuto ed è stato ritrovato morto legato ancora alla catena».
Lo sdegno per tutta la vicenda passa anche attraverso il web dove gli anmalisti hanno pubblicato un filmato nel quale si vedono tutte e tre le povere bestiole che tentano in tutti i modi di farsi accarezzare. «Avvisiamo senza mezzi termini gli aguzzini senza cuore, che non si sognino mai più di prendere animali», fannoi sapere dal movimento di Alf, «I due cani, due femmine, al momento della liberazione erano completamente ghiacciati. Sono stati subito avvolti con delle coperte, rifocillati, curati ed ora non si trovano più al freddo, ora sono coccolati ad oltre 700 chilometri di distanza dai loro aguzzini. Per loro inizia una nuova vita. Le abbiamo chiamate Macchia e Gioia, dato che ricordavano alcuni dei cuccioli della carica dei 101 mentre venivano strappati e salvati dai loro aguzzini nella gelata campagna londinese».
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