Barcon, il sindaco Quaggiotto pronto a epurare vice e assessore

Clamorosa bocciatura del piano per il polo agroindustriale, saltano Marco Perin e Cristina Andretta tra i dissidenti anche il segretario del Carroccio. La Cgil: «Quel progetto serviva solo a scavare ghiaia»
Di Daniele Quarello

VEDELAGO. Bocciato il progetto Barcon, è crisi di maggioranza. Il Consiglio Comunale lunedì sera ha votato contro il progetto industriale di Rotocart e Colomberotto previsto nelle campagne della frazione. Un voto che apre di fatto la crisi di governo nella maggioranza guidata da Paolo Quaggiotto, rimasto da solo a difendere il maxi progetto. Le dimissioni del primo cittadino, però, sarebbero da escludersi. In vista un rimpasto di giunta.

Il sindaco l’altra sera è andato sotto nella votazione su Barcon e ora vede vacillare la sua poltrona. La votazione si è svolta in tarda serata dopo una discussione durata quasi quttro ore. Il sindaco a più riprese ha difeso il progetto, sbandierando i 600 posti di lavoro creati, la nuova viabilità, i 310 milioni di investimenti privati. Di devastazione del territorio (un progetto da 50 ettari di area agricola consumata per far largo al cemento) parla il gruppo di opposizione Primavera Civico. «L'unico scopo dell'operazione è fare una cava mascherata» dice il capogruppo Fioranza Morao «si scaveranno due milioni di metri cubi di ghiaia. L'utilizzo di acqua previsto è di 55 litri al secondo. Il centro macello lavorerà 200 mila capi al giorno».

«Il governatore Zaia recentemente ha dichiarato che sarebbe ora di invertire la tendenza: basta cemento» ha incalzato Oscar Bordignon, capogruppo dell'omonimo gruppo di opposizione «la nostra posizione è stata sempre molto critica sia nel merito che nel metodo».

Quaggiotto a questo punto perde la testa. Alza la voce, batte i pugni sul tavolo, interrompe di continuo gli interventi dei consiglieri zittendoli e portando il Consiglio stesso ad una situazione completamente al di fuori di quanto previsto dai regolamenti.

Il momento della verità arriva con le dichiarazioni di voto. Il vice sindaco Marco Perin (ex Pdl) legge una dichiarazione di contrarietà firmata assieme all'assessore all'urbanistica Cristina Andretta (altra ex Pdl) e dal consigliere comunale di maggioranza Daniele Volpato (Pdl). «I presupposti iniziali si sono persi strada facendo» dichiara Perin «l'accordo di programma si reggeva sulla risoluzione del problema viabilità, con la circonvallazione di Barcon e quella di Vedelago. Ad oggi il beneficio che doveva essere pubblico non è più tale è diventato esclusivamente privato. Spiegherete voi, colleghi, ai cittadini che alla luce di questo progetto Vedelago vedrà un fortissimo incremento del trasporto pesante, e non solo, e le circonvallazioni di Barcon e Vedelago rimarranno solo un sogno». Tocca poi all'assessore alla sicurezza Renzo Franco, segretario locale della Lega Nord. Anche lui vota contro e ribadisce che il no esprime la posizione ufficiale della segreteria del Carroccio, sulla scorta di quanto affermato dal segretario provinciale Giorgio Granello.

La votazione avviene per appello nominale. A favore il sindaco, gli assessori leghisti Valter Callegari (politiche sociali) e Fabio Ceccato (sport), l'assessore all'ambiente Andrea Gazzola (Pdl), l'assessore ai lavori pubblici Denis Serafin (indipendente), i consiglieri della civica di maggioranza «Nuova Vedelago» Diego Bergamin (indipendente), Eugenio Cavasin (tessera Udc), Luca Ballan (Lega Nord), Mirco Marchesin (indipendente).

Votano no i tre consiglieri di Primavera Civica, i quattro del gruppo Bordignon sindaco, il consigliere indipendente Walter Santin e della maggioranza Perin, Andretta, Volpato e Franco. Vince il no 12 a 9. Si apre così la crisi di maggioranza. Il primo cittadino Quaggiotto ha comunicato ai suoi che non si dimetterà, ma dovrà ricostruire una maggioranza. Il ritiro delle deleghe agli assessori Marco Perin e Cristina Andretta dovrebbe avvenire in queste ore. Renzo Franco potrebbe rimanere in maggioranza, ma Quaggiotto dovrà trovare un altro consigliere disposto a sostenerlo per restare alla guida del Comune.

Nelle ore delicatissime del dopo-voto, intanto, si registrano le prime reazioni alla bocciatura del piano. Fra i primi a dirsi soddisfatti del “no” del Consiglio Comunale di Vedelago al progetto del mega macello di Barcon, è Giacomo Vendrame, neoeletto segretario generale della Cgil di Treviso.

La Camera del Lavoro è fra i firmatari, insieme alle categorie economiche, del documento consegnato in Provincia qualche mese fa per il rispetto delle norme sugli insediamenti previste dal Piano territoriale di coordinamento provinciale. «Quello di Barcon sarebbe stato un investimento sbagliato», commenta Vendrame, «Noi non siamo contrari all’arrivo di nuove industrie, ma abbiamo sempre sostenuto che il macello-cartiera sarebbe dovuto sorgere in un’area industriale dismessa e riqualificata, senza ulteriori cementificazioni. Si sapeva inoltre che a Barcon non ci sarebbe stata nuova occupazione. I lavoratori erano persone trasferite. Il vero affare era la ghiaia da rimuovere che si trova nell’area».

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