Azienda fantasma, operai senza «cassa»

di Claudia Stefani
MOTTA DI LIVENZA
Azienda venduta: la nuova proprietà risulta irrintracciabile. Il sindacato chiede un incontro alla direzione provinciale del lavoro e all’amministrazione comunale mottense per risalire ai proprietari. L’azienda in questione è la «Diesse srl» situata in zona industriale Motta Nord che realizza cornici e finiture per mobili: il sindacato denuncia la situazione di incertezza in cui versano i 15 lavoratori. Spiega Cristian Dalla Pozza, sindacalista della Fillea Cgil che segue la vicenda: «Il vecchio titolare dell’azienda Pierangelo De Piccoli (nella foto a destra), terminate le commesse, ha chiesto la cassa integrazione in deroga a metà luglio per tutti i dipendenti fino al 31 dicembre. A fine settembre i lavoratori hanno ricevuto una lettera, inviata con posta ordinaria, in cui l’imprenditore li informava di aver ceduto tutte le quote della società ad una terza persona. Noi non siamo mai riusciti a rintracciare personalmente il nuovo titolare. Abbiamo invece sentito una quarta persona che ci aveva promesso un colloquio ai primi di novembre, invece nessuno si è più fatto vivo. Ci siamo invece accorti che la fabbrica è stata smantellata e che tutti i macchinari sono stati portati via. I telefoni ed i fax dell’azienda sono sempre spenti». A rischio ci sono le spettanze dei lavoratori. «I lavoratori stanno vivendo una situazione di grande disagio – continua Dalla Pozza - Non si sa chi pagherà le loro spettanze. Si tratta di lavoratori anche con un lungo stato di servizio. Inoltre a ieri l’Inps mi ha comunicato che la Regione non ha ancora approvato la cassa integrazione in deroga per i lavoratori. Da settembre in avanti non si sa se percepiranno la cassa integrazione». Il vecchio titolare dell’azienda «Diesse» Pierangelo De Piccoli, presidente onorario della squadra di calcio LiventinaGorghense, chiarisce che: «Ho firmato a luglio i documenti per il collocamento dei lavoratori in cassa integrazione in deroga. So che i sindacalisti sono stati a Venezia con il commercialista dell’azienda per fare tutte le pratiche. Non mi sono stati riferiti problemi, quindi credo di aver fatto tutto il necessario. Il 22 settembre ho poi ceduto la mia azienda. Da allora non ho più alcuna relazione con l’azienda. Se ci fosse qualche problema, per quanto in mio potere, rimango disponibile. I lavoratori possono chiamarmi in qualsiasi momento: io rispondo sempre a tutti». La nuova proprietà, pare un’azienda tedesca, risulta invece al momento irrintracciabile. Per questo i sindacati hanno chiesto dei tavoli di confronto. «Assieme all’altro sindacato presente in azienda, la Fenea Uil - spiega ancora Dalla Pozza - abbiamo chiesto un incontro con la direzione provinciale del lavoro ed un incontro anche con l’amministrazione comunale per vedere se riusciamo a risalire ai proprietari dell’azienda».
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