Stangata per le famiglie di Treviso: aumenti per mense, asili e trasporti

Dal primo gennaio 2026 a Treviso scatteranno aumenti per parcheggi, mense scolastiche, asili, palestre e scuolabus. Il Pd denuncia rincari fino a 1.700 euro l’anno per una famiglia con due figli 

Valentina Calzavara
Famiglie trevigiane: tredicesima polverizzata con il costo della vita
Famiglie trevigiane: tredicesima polverizzata con il costo della vita

«Il regalo di Natale dell’amministrazione Conte? Costerà la tredicesima alle famiglie trevigiane con figli».

È tranchant il commento dei consiglieri comunali del Partito democratico che, cifre alla mano, contestano la stangata approvata da Ca’ Sugana. Operazione che, dal 1° gennaio 2026, vedrà aumentare i costi di parcheggi, mense, rette degli asili, trasporti e palestre. Il Pd non ci sta ed è pronto a dare battaglia.

Le tre contromosse

Tre le contromisure indicate dal capogruppo del Partito democratico in consiglio comunale, Stefano Pelloni: «Ci impegniamo a presentare decine di emendamenti in materia di bilancio per spronare a trovare altrove qualsiasi possibile risorsa. Incontreremo fin da subito le associazioni dei commercianti e chi si occupa di politiche scolastiche. Faremo anche una battaglia informativa per spiegare bene alla popolazione cosa sta accadendo e di chi sono le responsabilità».

La mazzata

Al centro della bufera la manovra del valore di un milione di euro che impatterà direttamente sulle tasche dei cittadini, in particolare le coppie con due figli o più figli e un reddito medio attorno a 31 mila euro, che arriveranno a pagare per i servizi scolastici e i parcheggi anche 1.700 euro in più all’anno.

Il conto è presto fatto: una famiglia con Isee a 30 mila euro e con un bambino al nido e uno alle elementari avrà un rincaro da 110 euro al mese per la retta dal nido (1.210 euro per 11 mesi). al quale si aggiungono i buoni pasto della scuola (altri 288 euro). «Mettiamo che il bimbo che fa elementari prenda anche l’autobus, sono altri 78 euro. Per un totale che, con eventuali aumenti per lo sport, porteranno la cifra a raggiungere tranquillamente i 1.700 euro», spiegano i dem.

«Al netto della totale e gravissima mancanza di trasparenza istituzionale, che ha visto il provvedimento reso pubblico giusto dopo le elezioni regionali, con un tempismo sospetto da parte di chi ha deciso tutto ciò, e quindi il sindaco Conte con i suoi fedelissimi, Barbisan e De Checchi», aggiunge Pelloni, «le conseguenze sulle famiglie saranno a dir poco deleterie». La minoranza snocciola i numeri: i buoni pasto per le mense pubbliche lievitano fino al 53% (300 euro in più rispetto a quanto versato oggi per cinque buoni a settimana), l’abbonamento al trasporto scolastico subirà rincari tra il 50% e il 70% (senza alcuna agevolazione per il secondo figlio).

Scuolabus, palestre, parcheggi

Il nodo scuolabus è altro tema sentito: se fino a fine anno resterà in vigore la tariffa annuale di 146 euro per i figli unici e da 126 euro per il secondo figlio e i successivi, con l’anno nuovo ogni famiglia pagherà 220 euro per figlio, senza alcuna agevolazione. Anche le palestre saranno più care, a seguito della revisione introdotta dal Comune sui canoni d’affitto, con un aumento medio del singolo allenamento stimato in 1,50 euro per le squadre di primo livello e fino a 6 euro per chi i professionisti.

In parallelo, la spesa per i parcheggi in città aumenterà tra il 25% e il 30%, senza considerare l’introduzione del pagamento anche in pausa pranzo. Così facendo, gli stalli che oggi si pagano un euro passeranno a 1,30 all’ora; quelli da 1,60 euro a 2 euro e quelli da 2 euro a 2,50. Come se non bastasse, anche gli abbonamenti lieviteranno: da 27 a 35 euro per i residenti e da 65 a 81,25 euro per gli operatori.

«Atto offensivo»

«Diluvia sul bagnato, una vergogna assoluta, un atto offensivo verso i cittadini e i commercianti. Così si peggiora la condizione già critica di molte famiglie», sentenzia Marco Zabai, ricordando che Treviso è tra le dieci città italiane dove il peso dell’inflazione si è più fatto sentire con il costo della vita aumentato del 15%.

«Il tutto mentre i redditi si stanno abbassando e Treviso sta scivolando verso la povertà. Non dimentichiamoci ad esempio che grosse aziende stanno lasciando a casa lavoratori e lavoratrici», aggiunge Antonella Tocchetto, pungolando il sindaco Conte «è anche presidente dell’Anci Veneto, faccia sentire la sua voce per individuare correttivi e azioni a supporto delle povertà emergenti». Si sofferma sulla demografia Roberto Pizzolato: «Anziché sostenere la natalità si lancia un macigno contro le famiglie». Mentre Carlotta Bazza contesta «la politica di Conte, basata sul lanciare il sasso e nascondere la mano». Con tanto di meme ispirato al film “La stangata”. —

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