Assolto per mancata custodia rischia l’indagine per calunnia
CISON DI VALMARINO. Viene assolto dall'accusa di mancata custodia delle armi, ma rischia di essere indagato per calunnia nei confronti di un carabiniere. Andrea Cesca era stato imputato dell'omessa custodia dei fucili in seguito a un controllo dei militari di Cison nel maggio 2011. Secondo i militari uno era sotto il letto, un altro di fianco al muro e altri tre in un armadio, le armi era state sequestrate. «Se dico la verità succede un casino» ha premesso ieri Cesca di fronte al giudice del tribunale di Conegliano. «Le armi erano tutte chiuse a chiave nell'armadio» ha sostenuto l'uomo «ma i carabinieri mi hanno consigliato di fare una lettera in cui dicevo che le stavo pulendo, ma non era vero». Un racconto che smentirebbe l'operato dei carabinieri della stazione di Cison. Il giudice monocratico l'ha assolto dal reato di omessa custodia delle armi perché il fatto non sussiste, ma ha inviato gli atti del processo in Procura ipotizzando la calunnia nei confronti dell'appuntato scelto che aveva effettuato i rilievi e che ieri era presente nell'aula di tribunale. (di.b.)
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