Assegno di lavoro: mille assunzioni nell’ultimo anno per gli over trenta di Treviso

TREVISO. Mille assunzioni in provincia di Treviso con il nuovo “assegno per il lavoro” introdotto dalla Regione. Uno strumento (sconosciuto a molti) attivo da circa un anno, che permette a chi è senza occupazione di portarsi a casa un assegno fino a 5 mila euro da spendere in corsi di formazione, orientamento, consulenza per l’inserimento nelle imprese. È la risposta veneta al reddito di cittadinanza, e la Marca si dimostra la provincia che più ne ha fatto ricorso: 1.954 assegni rilasciati, circa la metà sfociati in contratti di lavoro.
È l’assessore regionale Elena Donazzan la regista dell’operazione. Quelli pubblicati a fine settembre sono i primi dati relativi all’utilizzo dello strumento. Ne hanno diritto tutti i disoccupati o inoccupati (anche se per gli under 30 esiste giù un percorso regionale chiamato “Garanzia giovani”).
«Si tratta di un concetto molto diverso rispetto al reddito di cittadinanza di cui si parla in questo periodo, e che ancora non abbiamo capito bene come funzioni» spiega Elena Donazzan, «con l’assegno noi paghiamo servizi per trovare lavoro, con il reddito pago le persone per rimanere a casa. Il funzionamento è semplice: vado al centro per l’impiego della mia provincia, fornisco tutti i miei dati e mi prendono in carico. Do la mia immediata disponibilità a lavorare e, dopo aver ricevuto l’assegno, lo attivo scegliendo tra le diverse opzioni disponibili, dai corsi di formazione alla consulenza. Siamo in stretto contatto con le aziende».
È proprio la collaborazione con le imprese il valore aggiunto del percorso: «Se so che a Treviso ci sono aziende manifatturiere che hanno bisogno, per esempio, di operatrici di maglieria, offriamo a chi si reca al centro per l’impiego corsi per imparare a utilizzare il relativo macchinario» spiega Donazzan. Questo ha permesso di far decollare la quota delle assunzioni, circa il 53 per cento di chi ha attivato l’assegno per il lavoro.
Treviso è la provincia in cui l’assegno funziona meglio. Dei 9.087 assegni rilasciati dai centri per l’impiego del Veneto, 1.954 sono andati a cittadini trevigiani (seguono Vicenza, con 1.892, e Verona, con 1.668). Tra i primi enti accreditati per la formazione ci sono Umana, Gi Group ed Enaip Veneto. Nel 25 per cento dei casi, l’assunzione al termine del percorso formativo è stata con un contratto a tempo indeterminato o di durata superiore ai sei mesi. Il tempo di rilascio medio è inferiore ai dieci giorni. «Uno strumento simile esiste in Lombardia, con la “dote unica per il lavoro”» conclude Donazzan, «più di quattromila persone in Veneto hanno in tasca un contratto che fino a poco tempo fa non avrebbero nemmeno immaginato».
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