Assalto armato al furgone portavalori quattro anni e mezzo al rapinatore di Treviso

Andrea Ciufo, 44 anni, era stato arrestato mentre si trovava a cena con gli amici. Nel colpo era rimasto ferito il complice

TREVISO. Era seduto tranquillo con alcuni amici all’interno di un ristorante quando, nell’agosto scorso, i carabinieri l’arrestarono con l’accusa di aver fatto parte del commando che poche settimane prima assalì a colpi di pistola un portavalori a Latina portando a casa un bottino di quasi 70.000 euro. Ora Andrea Ciufo, quarantaquattrenne di Treviso, ha patteggiato quattro anni e mezzo di carcere.

l’assalto. Il 20 luglio scorso doveva essere un colpo chirurgico. L’agguato avvenne mentre una guardia giurata stava ricaricando uno sportello bancomat Unicredit di fronte a un centro commerciale. Ciufo e il suo complice Cristian De Lucia lo aggredirono mentre erano ancora a bordo di uno scooter e con il volto coperto dal casco. Partirono anche diversi colpi di pistola: De Lucia rimase ferito ma i due riuscirono comunque a scappare con i soldi (il bottino fu di circa 68.000 euro) e con la pistola della guardia giurata. Un terzo complice, a bordo di una Fiat Punto, avrebbe preso a bordo De Lucia per poi lasciarlo nei pressi dell’ospedale dove successivamente venne individuato e arrestato.

l’arresto. La fuga di Andrea Ciufo proseguì per qualche settimana durante le quali gli investigatori non smisero mai di cercarlo. Grazie alle riprese delle telecamere e ai tabulati telefonici, gli uomini della Squadra Mobile riuscirono a stringere il cerchio intorno all’uomo fino all’inizio di agosto quando, sapendo del suo rientro a Latina, gli notificarono il decreto di fermo emesso dal sostituto procuratore Valerio De Luca. Lo bloccarono all’interno di un ristorante cinese dove era andato a cena con alcuni amici. «L’intervento dei poliziotti è stato così fulmineo e determinato, nonostante il rischio che potesse essere armato, da non consentire alcuna possibilità di reazione», avevano spiegato in questura.

la testimonianza. Secondo la ricostruzione degli inquirenti sarebbe stato il trevigiano a condurre il mezzo, con la mano destra tenendo il manubrio e con la mano sinistra impugnando una pistola. A questo punto sarebbe partito il primo colpo nella direzione della guardia giurata, esploso probabilmente per disorientare. La guardia giurata invece reagì esplodendo a sua volta due colpi di pistola mentre cadeva a terra. Un colpo andò a vuoto mentre l’altro colpì al braccio De Lucia. A questo punto Ciufo si sarebbe avvicinato per prendere i soldi e la pistola della guardia giurata. Secondo la testimonianza di quest’ultimo, De Lucia dolorante per la ferita al braccio avrebbe detto a Ciufo: “Uccidilo sto bastardo”.

la condanna. I due quindi avrebbero ripreso lo scooter per scappare nella direzione di via Lunga. E nei giorni scorsi Ciufo e De Lucia hanno patteggiato l’accusa di rapina aggravata. Dopo la richiesta avanzata dalla difesa il gip l’ha accolta stabilendo per De Lucia una pena a cinque anni di carcere e per Ciufo a quattro anni e mezzo di reclusione. 


 

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