Assalto al bus dei tifosi, daspo di dieci anni ai tre ultras del Treviso arrestati

Oltre al Daspo il questore ha disposto per tutti e tre l’obbligo di firma in occasione delle manifestazioni sportive dopo l’episodio di domenica 21 dicembre al termine del derby al Tenni

Agguato al bus dei tifosi a porta Santi Quaranta: arrivano i primi provvedimenti nei confronti degli ultras identificati dalla Digos. Martedì 23 dicembre, il questore di Treviso Alessandra Simone ha emesso i primi provvedimenti di Daspo nei confronti dei tre tifosi trevigiani arrestati accusati, a vario titolo, di resistenza e violenza a pubblico ufficiale, lancio di materiale pericoloso in occasione di manifestazioni sportive e danneggiamento. I tre ultras sono stati rilasciati subito dopo l’arresto e sono a piede libero. 

 

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I provvedimenti di prevenzione sono stati adottati nei confronti di un cittadino trevigiano di 56 anni, già daspato dal questore di Treviso nel 2022, nei confronti di un ultras di 25 anni, anch’egli sottoposto a provvedimento di Daspo adottato dal Questore di Venezia nel 2023 e, infine, nei confronti di un tifoso trevigiano di 60 anni, anch’egli già daspato dal questore di Treviso nel 2022. Quest’ultimo, in particolare, è ritenuto il presunto responsabile del lancio di una bottiglia di vetro con la quale è stato infranto il finestrino in cui viaggiavano gli ultras mestrini.

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I provvedimenti di Daspo avranno una durata di 10 anni e si accompagneranno all’obbligo di firma nelle giornate interessate dalle competizioni sportive, per la durata di 5 anni in relazione agli ultras di 56 e 60 anni e per la durata di 10 anni in relazione al tifoso 25enne.

I provvedimenti adottati dal questore testimoniano l’impegno della Polizia di Stato a rispondere in maniera rapida e rigorosa rispetto ad un episodio particolarmente grave, fronteggiato grazie alla prontezza del dispositivo di sicurezza, con il posizionamento del convoglio del Reparto Mobile in mezzo alla carreggiata finalizzato ad evitare il contatto tra le tifoserie avversarie e grazie al coraggio e senso di responsabilità dell’autista della Mom, che ha continuato la propria corsa nonostante l’aggressione subita.

 

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