«Apro una scuola in azienda per trovare manodopera»

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C’è il super ecobonus al 110% che spingerà la corsa alle ristrutturazioni, ci sono centinaia di cantieri già attivati in tutto il mondo, ma non ci sono gli operai. Euroedile, ditta di Paese specializzata nella realizzazione di ponteggi tanto per edifici residenziali quanto per le grandi opere (ha lavorato alla ricostruzione del Ponte Morandi), è in piena fase espansiva e avrebbe bisogno di 30-40 operi specializzati ogni anno. Personale che, oggi, non si trova: «Il mercato offre pochissima manodopera» spiega il titolare, Nereo Parisotto, «e i giovani spesso si bloccano quando gli chiediamo se sono disponibili a trasferte che durano più di una settimana». Così è nata l’idea di una vera e propria scuola di formazione in azienda, con tanto di aula e lezioni frontali, per formare in casa la manodopera di cui avrò bisogno l’azienda.
come funziona
Si parte il primo febbraio con sei corsisti. Sono stati individuati grazie a una scrematura dei curriculum da parte di un’agenzia interinale, formalmente saranno inquadrati come stagisti a 900 euro netti al mese. Otto ore al giorno tra lezioni teoriche e pratiche. «All’inizio il primo docente sarà un nostro storico dipendente, un veterano dei cantieri» spiega il titolare. «Formeremo anche altri docenti attingendo sempre al nostro personale. L’idea è di preparare 6-8 studenti ogni mese. Partiamo spiegando come funziona ogni singolo pezzo e ingranaggio dell’azienda, dal magazzino materiali, diremo loro cosa sono tubi, morsetti, telai e parapetti. Caricare un camion, accatastare, l’abc del ponteggiatore nelle prime due settimane. Poi impareranno le tipologie dei ponteggi che trattiamo, le ultime settimane le passeranno invece nei cantieri. Non abbiamo solo i ponti e i viadotti, anche case e casette, partiranno da qui. In seconda battuta, il corso avanzato. È un lavoro fisico, ma niente di che, bastano una buona predisposizione e tanta volontà».
ripartenza dell’edilizia
Il progetto nasce anche guardando alle previsioni per i prossimi mesi, quando l’edilizia dovrebbe essere uno dei primi settori a ripartire. Euroedile conta un centinaio di cantieri nel centro storico di Venezia e alcune grandi opere come il ponte di Lugano, o quello di San Michele candidato a diventare patrimonio Unesco. Parisotto aveva denunciato la difficoltà a reperire manodopera già alcuni anni fa, il problema nel frattempo non si è risolto, anzi. «Il 70 per cento dei nostri dipendenti è straniero. Oggi è complicato trovare un italiano che possa accettare di rimanere lontano da casa per più di otto giorni. In fase di colloquio i giovani si fermano quando si parla di trasferte lontane e più lunghe del previsto. Ma noi abbiamo cantieri ovunque, è impossibile rimanere sempre qui. A questo si unisce una scarsa competenza manuale generalizzata, che negli ultimi anni è sempre più evidente. Noi però dobbiamo investire sul futuro, perché bisogna farsi trovare pronti quando l’economia ripartirà. E per il nostro settore sta già succedendo». —
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