Anziana truffata da finti tecnici del Consorzio Schievenin
Gli autori del raggiro, due uomini, hanno aspettato sotto casa la vittima, di ritorno dalla spesa
PIEVE DI SOLIGO. Finti tecnici del Consorzio Schievenin in azione a Pieve. La segnalazione arriva dalla sede di Montebelluna dell’ente che ha in gestione l’acquedotto comunale. L’ultimo episodio di truffa si è verificato venerdì scorso ai danni di un’anziana residente in via Garibaldi. Gli autori del raggiro, due uomini, hanno aspettato sotto casa la vittima, di ritorno dalla spesa. Esibendo un falso cartellino di riconoscimento e sostenendo di essere stati incaricati dal Consorzio della sostituzione dei contatori, le hanno chiesto 100 euro di anticipo.
L’anziana, intimorita dall’atteggiamento invadente dei due e per evitare di farli entrare in casa, ha consegnato loro il denaro. I truffatori, con la scusa di non avere la chiavetta adatta ad aprire lo sportellino dei contatori, le hanno detto che sarebbero ritornati nel pomeriggio per procedere alla sostituzione, ma ovviamente così non è stato. Insospettita dal comportamento dei due uomini e dal fatto che non si era presentato l’operaio che abitualmente era incaricato del lavoro, l’anziana ha deciso di verificare telefonando al Consorzio, che però non ha confermato l’intervento. Appurato che di una truffa si era trattato, l’episodio è stato segnalato dallo Schievenin al Comune, che a sua volta ha provveduto a informare carabinieri e polizia municipale per dare avvio alle indagini del caso.
Un identico episodio di truffa, avvenuto a Pieve e sempre a opera di finti operai del Consorzio di Montebelluna, si era verificato nell’ottobre scorso. In quell’occasione l’amministrazione aveva provveduto a diffondere dei volantini con consigli utili a difendersi da simili raggiri. Suggerimenti che il sindaco Giustino Moro riassume in tre punti salienti: «E’ necessario sapere che nessun tecnico comunale o di un ente incaricato da un’amministrazione può chiedere del denaro: il pagamento avviene esclusivamente tramite bollettini o versamenti. Al primo sospetto chiedere subito conferma telefonando al Comune o all’ente di cui i presunti tecnici si dicono dipendenti. Infine, se si tratta di una truffa, segnalarla ai carabinieri o ai vigili, così da contribuire a evitare il ripetersi di episodi del genere».
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