«Anomalie scoperte con i nostri software»

F.c.

Nella prima fase dell’emergenza Covid è stata distribuita una pioggia di aiuti, e non sempre in modo omogeneo e chiaro. L’indagine della Finanza di Treviso ha riguardato in particolare, i prestiti garantiti dallo Stato e i contributi a fondo perduto. Nel primo caso l’imprenditore in difficoltà poteva ottenere 25mila euro a titolo di finanziamento dalla banca, con lo Stato a farsene carico in caso di inadempienza. Ma la normativa era anche molto chiara sull’utilizzo di questi fondi: erano a sostegno alle imprese in crisi a causa della pandemia e le relative somme dovevano necessariamente essere destinate al fabbisogno aziendale.

I contributi a fondo perduto riguardano un platea molto ampia, anche professionisti che hanno ottenuto poche centinaia di euro, ma non erano vincolati nell’utilizzo. In questo caso l’aiuto era in percentuale alla perdita economica. «Sono state analizzate decine di migliaia di imprese, e grazie ai nostri software sono state individuate le anomalie, poi ulteriormente approfondite», afferma il comandante provinciale delle Fiamme Gialle Francesco De Giacomo. «I numeri non ci hanno stupito. Non dovrebbe esserci nessuno che ottiene indebitamente agevolazioni statali, ma 51 imprese su decine di miglia di controlli non è una quantità sorprendente. Questo però è solo un primo bilancio. Continueremo con le verifiche, e i prossimi mesi vedranno grande attenzione sull’utilizzo dei fondi del Pnrr. Vigileremo sulla spesa pubblica, affinché gli aiuti vengano utilizzati da chi ne ha bisogno e diritto». —



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