Amatori, la partita è finita «Servono 15 mila euro ma senza sponsor è dura»

ODERZO
Delle tredici squadre che compongono il campionato non ce n’era una che volesse proseguire l’attività dopo lo stop imposto dal virus a fine febbraio. È stato per questo motivo che il direttivo del Cao Opter 2012, il campionato di calcio amatoriale che raccoglie le squadre della zona di Oderzo e Motta fra cui il Lutrano campione d’Europa, ha deciso che per quest’anno basta così: in Veneto questo è il primo torneo di calcio a decidere di non ripartire. Non ci sarà alcuna riapertura della stagione e il titolo non verrà assegnato. A firmare la decisione presa dall’intero direttivo è stato Paolo Marcon, presidente del Calcio Camino e del Cao Opter: «A seguito del parere unanime di tutte le società, comunichiamo la chiusura definitiva del campionato 2019-2020. Tale sofferta decisione, come evidenziato dai dirigenti, nasce dalle incertezze e dalle difficoltà nel garantire le norme di sicurezza, nonché dalle responsabilità che ne derivano», recitava la nota alle società.
A spiegare meglio il perché di una scelta obbligata è proprio Marcon: «Le società amatoriali non si possono permettere di far fronte a costi e responsabilità di questo tipo: in ballo non ci sono gli interessi della Serie A, quindi abbiamo deciso di fermare tutto», dice: se già servono 10-15mila euro per mandare avanti una stagione (e altri 8mila servono a quelle società che per giocare devono affittare il campo), con le igienizzazioni i costi schizzerebbero ben oltre la soglia di guardia. Anche se avessero preso la decisione di ripartire, poi, non è detto che avrebbero potuto farlo davvero: molti impianti utilizzati sono comunali e dai municipi stanno arrivando segnali che vanno in una direzione ben precisa: «è proprio necessario tornare a giocare prima della prossima stagione?», il ritornello. Nulla dà certezze alle società, tanto che alcune dovranno pensarci bene prima di iscriversi al prossimo campionato. Ad ora non è sicura nemmeno la prospettiva di tornare in campo a settembre: «Non sappiamo nulla. Mantenere gli spogliatoi igienizzati e gli atleti distanziati è del tutto proibitivo per squadre amatoriali, che potrebbero andare incontro anche a problemi economici», sottolinea Marcon.
Gli sponsor sono un rebus, con spese in aumento e introiti probabilmente in calo: se le aziende scuciono al massimo 2mila euro alle società, la sponsorizzazione media si aggira sui 200 euro. Se dovesse calare quella cifra, l’autotassazione dei giocatori non basterebbe a coprire le spese: «Qualche società organizza eventi e feste che aiutano molto a finanziare la stagione, ma questi appuntamenti quasi certamente dovranno essere annullati», fa notare Marcon. Il presidente del Cao Opter 2012 si dice convinto che gli amatori, grazie alle spese molto più contenute, non avranno gli stessi problemi delle squadre dilettantistiche, quelle che giocano la domenica e tesserano migliaia di bambini e ragazzi. Ma allora, quale risposta darà il dilettantismo all’emergenza? —
Niccolò Budoia
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