Altolà della Confesercenti «Una soluzione, subito»

Cassonetti comuni, contenitori interrati, servizio personalizzato. Le idee sono le più disparate, ma significano solo una cosa: così non va. Le categorie dei commercianti se la prendono con il sistema di porta a porta in centro storico.
«Dove c’è una grande concentrazione di attività piccole, in un’area ridotta, questo sistema è ingestibile», sostiene Sabino Frare della Confesercenti. E in effetti, sarà anche a causa del poco tempo per prepararsi, ma in centro storico sono spuntati bidoni della spazzatura dappertutto. Molti locali sono troppo piccoli per ospitarli all’interno. «Si deve studiare qualcosa di diverso», prosegue Frare, «in questo modo si compromettono il decoro della città e la praticità del servizio. Non ci guadagna nessuno. In un centro medievale è difficile organizzare un porta a porta. Credo che si debba trovare soluzioni ad hoc zona per zona. In qualche caso potrebbero essere utili i cassonetti in comune tra più attività».
Ed è questa l’ipotesi al vaglio della stessa Contarina. Il direttore Michele Rasera ha chiarito che per l’estate si dovrà sopportare, ma che a settembre arriveranno risposte specifiche per i commercianti.
Il nodo, per i ristoratori, è cruciale: nella stanza in cui si tengono le derrate alimentari non possono essere lasciati i bidoni, per evitare il rischio di contaminazione e che i batteri entrino in contatto con il cibo. E molti ristoranti del centro sono piccoli, non hanno uno spazio adeguato per ospitare quattro bidoni grandi. «Mi sono messo d’accordo con la camera di commercio, che mi lascia un posto vicino ai suoi», spiega Denis Mistro, titolare del bar Al Borsa, e consigliere dell’Ascom, «ma certo il problema c’è. Lo avevo segnalato per tempo a Contarina, che mi ha assicurato che ci saranno dei correttivi. Il problema poi è l’umido. Può capitare di riempire il bidone in giornate con molto lavoro, e magari il giorno dopo non c’è la raccolta». Ascom ieri ha incontrato Contarina nel tavolo tecnico che si occuperà proprio delle esigenze dei commercianti del centro storico. «Contarina è disponibile ad intervenire e ha la professionalità per farlo», spiega Nevio Marchesini (Ascom). «Credo che aldilà delle ritrosie e delle difficoltà iniziali, si troveranno le soluzione adatte». Al momento la zona più critica è quella di piazzetta Monte di Pietà. Vi si affacciano otto locali, se si considerano anche Beltrame e i Soffioni, e nessuno ha spazio sufficiente all’interno del bar per i propri bidoni.
Toni Bottegal, di Sos Treviso, ha fatto un conteggio approssimativo ma drastico: «In centro storico saranno almeno 3 mila i bidoni esposti in ogni giorno di raccolta», sostiene. «Ci sono 2.500 famiglie, e 2.000 attività economiche, significa che sono stati distribuiti quasi 20 mila bidoni. Siamo favorevoli alla differenziata, ma questo sistema non può funzionare per il centro. Si faccia come in altri paesi: contenitori interrati, utilizzabili solo con una carta personale».
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