All’ospedale di Vittorio Veneto verrà realizzata la Terapia intensiva

Il consiglio comunale approva il piano per il nuovo padiglione con 6 posti letto più 6 di semi intensiva. Da Re rilancia: «Dopo i sacrifici per il Covid, dobbiamo attrezzare le eccellenze»

Francesco Dal Mas
L’ospedale di Vittorio Veneto
L’ospedale di Vittorio Veneto

Il consiglio comunale di Vittorio Veneto ha dato via libera all’Ulss 2 per la costruzione del nuovo padiglione ospedaliero dove saranno ricavati 6 posti di terapia intensiva. Un voto all’unanimità. Ma il consigliere Toni Da Re, della Lega, ha colto la circostanza per sollecitare il sindaco e tutta l’assemblea municipale a sollecitare al direttore generale Francesco Benazzi che porti all’ospedale di Costa la chirurgia maxillo-facciale, in modo da consolidare il polo d’eccellenza dell’ottorinolaringoiatria.

«Abbiamo già dato molto in pandemia mettendo a disposizione per ben due volte il nostro ospedale, quindi siamo a credito» ha detto Da Re. Il sindaco Antonio Miatto è subito intervenuto per spiegare che proprio per questo ha invitato Benazzi ad un prossimo consiglio. L’azienda sanitaria, dunque, attiverà 6 posti di terapia intensiva, in un nuovo volume che sarà costruito su tre piani, mille metri quadri per piano, 9 mila metri cubi complessivamente.

L’Intensiva troverà accoglienza al primo piano, mentre, parallelamente, in un blocco già esistente del nosocomio saranno ricavati, attraverso ristrutturazione di alcuni ambienti, 6 posti di semi Intensiva. L’Ulss ha chiesto la conformità urbanistica all’ampliamento. E questo perché i conti non tornerebbero.

Infatti il nuovo padiglione comporta un’eccedenza volumetrica dell’intera struttura di ben 2.073 metri cubi. Ovvero, l’ospedale attuale ha una capacità di 150.750 metri cubi, può aumentare di altri 7 mila metri cubi, ma il progetto per la terapia intensiva ne prevede oltre 9 mila. Non solo, l’azienda ha chiesto al Comune di consentire, in prospettiva, un indice di edificabilità nell’area di proprietà di 2,03 metri cubi al metro quadrato.

Ora il Piano regolatore consente solo 2 metri cubi. Ma questa variante non è possibile consentirla, a sentire i dirigenti tecnici. Da parte loro si è comunque spiegato che trattandosi di programmazione sanitaria, l’Ulss è autorizzata comunque a procedere in autonomia. E infatti lo farà anche per la sistemazione di 80 stalli per le auto.

I consiglieri intervenuti nel dibattito – Roberto Tonon, Marco Dus, Giulio De Antoni, Alessandro De Bastiani, Mirella Balliana – seppur chiedendo alcuni chiarimenti, a volte anche critici, hanno comunque manifestato soddisfazione per l’arrivo dell’Intensiva. Con un augurio aggiuntivo: che il rientro di alcuni servizi da Conegliano a Vittorio Veneto sia definitivo e non semplicemente collegato ai lavori prossimi per il nuovo ospedale di Conegliano. Il sindaco Miatto ha pure informato che proseguono i cantieri dell’adeguamento antisismico, padiglione per padiglione, un investimento da 8 milioni di euro. E ha precisato che il volume in costruzione è più ampio rispetto alla metratura richiesta per l’intensiva in quanto l’Ulss recepisce l’indicazione governativa di prevedere nuovi spazi, magari isolati, per altre, possibili future pandemie. 

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