Alì si allarga: «Ma quello spazio è una corte ad uso pubblico»

VEDELAGO. Il supermercato Alì allarga il suo punto vendita in via Papa Sarto, “invadendo” un lato della corte interna: che però sarebbe ad uso pubblico. Sarebbe prevista una pensilina che salvaguarderebbe l’originale vocazione a corte, ma l’operazione bloccherà uno degli accessi pedonali da via Mattara. «In questo modo», attacca il consigliere di opposizione Sergio Squizzato, «la collettività perderebbe di fatto l’uso di un ambiente che era stato progettato per favorire l’uso di un luogo comune dove incontrarsi».
L’edificio è stato completato agli inizi degli anni Novanta e ospita alcuni esercizi commerciali, tra cui un supermercato con l’insegna della società padovana. «La stessa progettazione», continua Squizzato, «era assoggettata alla creazione di uno spazio ad uso pubblico». Un vincolo che, a quanto pare, persiste tuttora: infatti prima di procedere ai lavori, la società che sta compiendo questa operazione avrebbe chiesto al Comune che venga tolto.
Per quanto riguarda invece i residenti, o meglio i proprietari degli appartamenti dello stabile, il proponente avrebbe già incassato l’approvazione all’allargamento con l’eliminazione di un lato della corte, offrendo in cambio lavori di manutenzione del palazzo. E garantendo un passaggio “protetto” con la costruzione di una pensilina. «Considerando le implicazioni pubbliche che ha questa operazione», continua Squizzato, «ci sembra opportuno che il Comune valuti molto bene quella che potrebbe essere una sottrazione di un bene comune, chiarendo come stanno le cose. Se il proponente ha chiesto di togliere questo vincolo vuol dire che la problematica c’è. Inoltre deve intervenire una valutazione di cosa vorrebbe dire stravolgere quella che era l’idea originale che, ripeto, aveva una sua ragione dal punto di vista sociale. E sarebbe opportuno sapere quale sarebbe il valore in termine di perequazione a vantaggio del comune».
Su questa operazione però al momento in municipio c’è stata solo la presentazione della pratica edilizia, che sfrutta anche i benefici del cosiddetto Piano Casa, ovvero la possibilità di aumentare la cubatura degli stabili esistenti: «Come è prassi», spiega il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici Marco Perin, «la pratica è sotto l’esame dei nostri uffici e da questo dipenderà un eventuale coinvolgimento della giunta e/o del consiglio comunale. Circa l’uso pubblico dell’area occorrerà verificare se era stato portato a completamento l’iter previsto dell’assogettazione prevista dal progetto originario».
Va da sé che nel caso emergesse che non è così, l’operazione riguarderebbe solo un rapporto tra privati, con i proprietari liberi di cedere la loro parte di millesimi di proprietà dello spazio esterno. —
Davide Nordio
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