Al Centro Atlantis nuovo co-housing per reinserire i disabili

CASTELFRANCO. Un cohousing per aiutare il reinserimento sociale dei disabili, ma strettamente correlato con il quartiere Risorgimento: si appresta a diventare operativo il progetto “Buoni Amici Social Street” del centro Atlantis che vedrà un appartamento a disposizione per persone con disabilità motoria grave e buone capacità cognitive che desiderano esperienze di vita autonoma, in situazioni diverse da quelle delle strutture presenti oggi nel territorio. «Una esperienza», sostiene Stefania Volpato, referente del progetto, «che vogliamo sia inclusiva anche con la vita sociale del quartiere. Per questo giovedì prossimo, 24 gennaio, alle 20.45 ci incontreremo con i residenti al centro culturale Due Mulini per spiegare questa presenza».

L’iniziativa, realizzata insieme al centro Liberi di Essere di Pederobba, ha potuto decollare grazie alla famiglia di un utente, Filippo De Nadai, che ha messo a disposizione l’alloggio e che sarà predisposto per essere utilizzato dalle persone con difficoltà, tra l’altro sperimentando soluzioni innovative con la domotica, grazie alla generosità di molti. L’appartamento sarà utilizzato in maniera continuativa praticamente per tutta la settimana: nel week end, a turnazione, tre persone con disabilità motoria potranno lasciare le loro famiglie ed essere accolte qui da figure professionali per gestire il “loro” spazio familiare, ma anche partecipare attività in collaborazione con le associazioni del territorio. Durante la settimana invece l’alloggio diventerà un living hub, dove venti persone con cerebrolesioni acquisite in seguito ad incidenti, sempre a turnazione, potranno essere aiutate a riappropriarsi dei propri spazi quotidiani per conseguire una maggior autonomia nella vita di tutti i giorni, sempre relazionandosi con il quartiere. Il tutto partirà ad aprile.

Nel frattempo fervono i lavori per la sistemazione dell’alloggio e tanti interventi saranno realizzabili grazie a forniture gratuite elargite da chi ha colto il carattere strategico di questo progetto. Il quale avrà però necessità di risorse per essere continuativo nel tempo e dare ad un numero sempre maggiore di persone l’opportunità di essere aiutate nel loro reinserimento sociale.

In buona sostanza servono 25mila euro all’anno per usufruire di professionisti specializzati in questo percorso: il salvadanaio di Buoni Amici Social Street rimane aperto alla generosità di tutti. —

Davide Nordio

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