Addio “Revetene” Spresiano discute sul suo mercatino

SPRESIANO. La chiusura di El Revetene fa discutere. Da quando, domenica, gli ambulanti hanno comunicato a clienti e cittadini di passaggio che quella era l'ultima volta in piazza, si è scatenato il dibatto. Con un punto fermo su cui sembrano convenire tutti: «Così non poteva continuare». Dopo i primi anni, in cui il mercatino era diventato un punto di riferimento per antiquariato, modernariato e militaria, ora aveva abbassato notevolmente la qualità della merce venduta; da scarpe da ginnastica usate a attrezzi che qualcuno sospetta fossero talvolta recuperati al Cerd. Anche su Facebook impazza il dibattito "sì o no" a El Revetene. In molti sostengono che dovesse essere regolamentato, ma non necessariamente chiuso. «Ci deve essere un comitato che redige un regolamento, gestisce le domande, controlla il materiale che andrà esposto e in caso rifiuta chi non è conforme. Ho fatto molti mercatini dell'artigianato e dappertutto funziona così», ha scritto una spresianese.

Ed è proprio qui che negli ultimi anni qualcosa è mancato: non c'era alcun controllo sulla merce esposta. «Era diventato il mercatino del Cerd. Una schifezza. Io spero che venga fatto con criterio è senza bancarelle che non c'entrano nulla con l'antiquariato», è il pensiero di un altro cittadino.

Anche alla mail del sindaco Marco Della Pietra sono arrivati molti messaggi da parte di residenti che di vedere trapani rotti, scarpe vecchie, attrezzi arrugginiti sulle bancarelle ogni quarta domenica del mese non ne potevano più. Se questa è stata la molla che ha portato alla chiusura de El Revetene, è stato un tecnicismo a consentirlo, in quanto dal 2001 mercati simili devono avere un controllo specifico del Comune, che assegna spazi e stabilisce dimensioni delle bancarelle. Cosa che non accadeva a El Revetene, demandata con una convenzione alla Sole del Piave. L'amministrazione in ogni caso non ha chiuso la porta a organizzare un altro mercatino, ma regolamentato in modo migliore. (f.c.)