Addio a Tarantola, il libraio

Era il posto dove passare ore, a cercare il libro pregiato o il fumetto che ti mancava. Il volume antico e quello altrove introvabile. L’unico a guidarti, in quel ben di dio, era lui: Gino Tarantola, dominus di quella libreria en plein air ma non a cielo aperto, perché era ubicata in uno dei posti più carichi di storia, la loggia dei Cavalieri. Bancarelle e scaffali sono nella memoria collettiva, e ancora oggi conservano in chi li ha passati al setaccio un ricordo indelebile.
È’ morto sabato Gino, solo all’anagrafe Luigi: aveva 85 anni, da 7 anni in casa Albergo, dove aveva riempito una stanza con libri e ricordi.
Un pezzo di storia di Treviso: gestì la libreria per 46 anni, dal 1944, nella Treviso bombardata, al 1985. Ha servito e istruito almeno tre generazioni di trevigiani, fosse il professore universitario, il bibliofilo, il ragazzino. Discendente di una famiglia di librai di Pontremoli - sei generazioni oggi! - Luigi è stato anche editore, collezionista, appassionato cultore della storia cittadina e di arte. Ai figli lascia una biblioteca straordinaria, soprattutto di storia cittadina, e i libri firmati dai grandi scrittori del Novecento. Un personaggio di rara sensibilità e di rara cultura. Lascia i figli Alessandro e Giancarlo, i nipoti; Martina, Giorgia e Matteo.
Domani, alle 14,45, l’addio alla chiesa di Cristo Re a Selvana, poi sarà sepolta a Pezzan, vicino alla moglie Adriana. Alessandro, che ha raccolto il testimone, continua l’attività paterna, in via Santa Margherita. Gino a sua volta aveva proseguito l’attività del padre Carlo, mentre l’altro fratello Alessandro gestiva la bottega di Conegliano e poi a Belluno.
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