Addio a Giorgio, gli ultras del Treviso calcio in lutto

TREVISO. La maglia del suo Treviso sulla bara. E la grande famiglia della curva Sud, gli ultrà, dirigenti nuovo e vecchi, giocatori biancocelesti di ieri e di oggi. Per l’ultimo abbraccio a Giorgio Mattiuzzo, icona della tifoseria del Treviso al punto da avere il soprannome di el presidente, si sono mobilitati in tanti, affollando la chiesa parrocchiale del Sacro Cuore mercoledì mattina. E non solo quei dea Curva, gli esponenti del mondo del calcio, i sodali del gruppetto di tifosi che scherzosamente si era ribattezzato «Aliti pesanti»
A stroncare Giorgio, a soli 52 anni, un male tanto inesorabile quanto fulminante, che in pochi mesi lo hanno strappato all’affetto della madre e del fratello, e dei tantissimi amici in piazza e allo stadio.
«Aveva un cuore d’oro», dicono tutti gli amici affranti, « e di valori profondi, che ha testimoniato anche nella terribile malattia. Ed era sempre pronto a darti una mano se avevi bisogno». La famiglia, raccogliendo questo slancio, ha chiesto offerte all’Advar.
Giorgio aveva sempre lavorato come precario, anche in diverse istituzioni pubbliche: negli ultimi tempi era alla ricerca di un nuovo impiego. Ha lasciato nel dolore mamma Assunta, il fratello Maurizio con Patrizia, i nipoti Deborah e Alessandro. E fra le corone, una era intitolata a Fabio Di Maio, suo grandissimo amico, anch’egli grande tifoso del Treviso stroncato prematuramente dal destino.
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