Acquista vino con assegni cabrio del defunto: denunciato

CONEGLIANO. Mette a segno la “truffa con il morto”. Sotto indagine è finito un quarantunenne di origini napoletane residente nel torinese S. B., che si è impossessato di centinaia di bottiglie di...

CONEGLIANO. Mette a segno la “truffa con il morto”. Sotto indagine è finito un quarantunenne di origini napoletane residente nel torinese S. B., che si è impossessato di centinaia di bottiglie di vino, per 36 mila euro, acquiste con assegni scoperti, per conto di una società di un defunto. Secondo i carabinieri, il campano aveva operato spacciandosi per una persona che nel frattempo è deceduta. A denunciarlo un enologo coneglianese, Adriano Zaccariotto, socio e amministratore della “Ca’ de Mocenigo” di Fratta di Caneva. A seguito della sua segnalazione i militari dell'Arma di Sacile hanno scoperto che il napoletano aveva raggirato anche un'altra azienda agricola della zona. S.B. è stato denunciato per truffa aggravata continuata e sostituzione di persona. Ha già precedenti specifici e per reati contro il patrimonio. Gli inquirenti hanno avviato gli accertamenti dopo aver raccolto la testimonianza dell'imprenditore titolare della Ca' de Mocenigo. Zaccariotto aveva spiegato di aver ricevuto un ordine per una fornitura di bottiglie dalla ditta “Agrifruit France” di Hyeres, città balneare nella Costa Azzurra. In totale 23 mila euro di merce, da consegnare tra maggio e luglio. Come pagamento erano stati liquidati assegni di una banca francese. Non è però stato possibile metterli all'incasso, perchè scoperti o con una firma irregolare. Perciò è scattata la denuncia ai carabinieri di Caneva. L'azienda agricola Ca' de Mocenigo è nata a metà anni '90, dal binomio tra l'enologo Adriano Zaccariotto e il tecnico Paolo Martinuzzo. I vigneti dagli anni '50 sono di proprietà della famiglia Martinuzzo, che li rilevò dalla contessa Mocenigo. Lì già nel XVI secolo si producevano vini per la Serenissima. La società Agrifruit France, di commercio all'ingrosso nel settore alimentare risulta invece costituita l'11 dicembre 2014, con un capitale sociale di 500 euro. La sede era al 76 B Avenue Gambetta a Hyeres. La ditta unipersonale era intestata a un tale Michele Bocale, che i carabinieri hanno scoperto essere nel morto. Il 41enne napoletano, residente a San Francesco del Campo in provincia di Torino, è stato individuato come responsabile delle truffa attraverso l'utenza cellulare e ricosciuto dall'addetto che aveva trasportato le bottiglie di vino. (d.b.)

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