Acqua contaminata: gli alunni della scuola di Casier costretti a portare la borraccia

Casier. Troppo ferro dai rubinetti delle elementari San Francesco Il sindaco di Casier: «Tubi vecchi». Interrogazione in Regione

CASIER. Tubi vecchi, acqua torbida e contaminata: alunni a scuola con la borraccia. I rubinetti rimangono aperti ma l’acqua al piano terra delle elementari San Francesco d’Assisi non si può bere: colore rossastro, aspetto torbido e analisi che rivelano eccessive concentrazioni di metallo.

Da lunedì è questa la situazione che si trovano a fronteggiare le istituzioni scolastiche e il Comune di Casier. Il disagio riguarda solo il piano terra ed è causato, stando al rapporto Arpav, «dalla vetustà dell’impianto idrico della parte originaria della scuola». Non si tratta dunque di un problema legato alla qualità dell’acqua distribuita attraverso l’acquedotto, ma di una conseguenza del probabile deterioramento dei tubi utilizzati dall’impresa edile che nei primi anni ottanta ha realizzato i lavori nel plesso. Materiali scadenti o normale usura del tempo? «Quel che possiamo dire», rassicura il sindaco di Casier Miriam Giuriati, «è che si tratta di una situazione affrontata con grande prontezza dall’Usl 2 e dalla scuola: non c’è alcun pericolo per i nostri bambini. La qualità dell’acqua del nostro acquedotto non è in discussione. Nel caso della scuola San Francesco il problema è circoscritto ai bagni del piano terra.

La struttura originaria è stata realizzata negli anni ottanta, poi ci sono stati ampliamenti negli anni novanta, più recentemente nel 2010, con la nuove mensa». La soluzione adottata da lunedì scorso, giorno in cui il dirigente del Servizio igiene dell’Usl 2 Giuseppina Girlando dava comunicazione dei risultati, consiste nell’obbligare gli alunni a dissetarsi nei bagni del piano superiore. Per comodità, in classe, vengono usate borracce. Cosa hanno riscontrato, di preciso, i controlli? I campioni d’acqua prelevati «risultano non adatti al consumo d’acqua per il superamento di parametri del ferro e del manganese». Ma, aggiunge la relazione, l’acqua «non è dannosa per la salute umana». I valori rivelano una concentrazione di 966 microgrammi per litro di ferro e di 58 per il manganese. Sono queste due misure a superare i limiti stabiliti dalla legge 31/2001. «Si tratta di controlli che vengono effettuati a campione», spiega il direttore dell’Usl 2, Francesco Benazzi, «nelle scuole e nelle fontane, sono obbligatori per legge. Nel caso di Casier è stata rilevata un’acqua ricca di ferro: andranno riviste le tubature».

«Oltre a comunicare il divieto con cartelli e coinvolgendo i rappresentanti di classe», spiega il sindaco Giuriati, «la nostra amministrazione ha già dato mandato a un tecnico di verificare quali interventi sono necessari: le prime stime si attestano su 50 mila euro. Si tratta di lavori invasivi, che potremmo presumibilmente mettere in cantiere per l’estate 2018, non si possono svolgere durante le lezioni». Intanto il caso finisce in Regione: «È un fatto molto grave», commenta il consigliere regionale della Lega Riccardo Barbisan, «farò un’interrogazione urgente, per verificare se davvero l’acqua entra sana ed esce malata, attendo di conoscere i risultati delle analisi.

L’immobile è di proprietà comunale: va verificato se è stato fatto tutto il necessario a livello di manutenzione per garantire la salute dei bambini, di cui anche il sindaco è responsabile». Una stoccata a cui Giuriati non manca di replicare: «Se la Lega volesse dotarmi di bacchetta magica e sfera di cristallo, magari con apposita mozione, sarò lieta di utilizzarla».


 

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