A Villorba scuola Corazzin da incubo: crepe sui muri e topi

Gli studenti trasferiti nella succursale dopo l’allagamento dell’Alberini: «Le pareti sembrano i tralicci del ponte Morandi»

VILLORBA. «Abbiamo paura che dietro al problema delle classi allagate ci sia altro: i muri della Corazzin sembrano i tralicci del ponte Morandi e abbiamo visto topi vicino alle alle classi». C'è preoccupazione nelle parole di un gruppo di studenti e genitori dell'alberghiero Alberini di Lancenigo, sino allo scorso fine settimana con le proprie classi nella palazzina Corazzin, la succursale dell'istituto. Da lì, infatti, a seguito dell'allagamento di gran parte dell'edificio, scoperto lunedì mattina e causato da un rubinetto lasciato aperto in un bagno del secondo piano dell'edificio per tutto il weekend, sono stati “assorbiti” dalla centrale, ma in turni pomeridiani, perchè le 32 classi della sede centrale - seppur moderna, è infatti stata consegnata nel 2006 - non sono sufficienti.

Proprio questa è una delle ragioni per cui i ragazzi, circa 300 e perlopiù di terza e quarta, non facevano lezione nel nuovo Alberini costato 7 milioni di euro, ma alla Corazzin, che però perde pezzi.

È una struttura su tre piani, costruita da oltre 50 ani e che da inizio anno comunque ospita 12 classi. La vetustà dell’edificio è il motivo per cui le verifiche della Provincia, a seguito delle infiltrazioni, saranno ancora più approfondite.

Ed i segni del tempo, denunciati da chi quella scuola l'ha vissuta ogni giorno dall'inizio dell'anno scolastico a sabato scorso, sono particolarmente eloquenti. «Ci sono crepe importanti e in vari punti dell'edificio si vede il ferro uscire dai muri», spiega un gruppetto di ragazzi di terza che fa parte dei circa 300 trasferiti dalla sede centrale. «La situazione è sempre stata precaria: spesso si staccavano dei pezzi di intonaco, da ben prima dell'allagamento, nei punti più gravi sembra di vedere le stesse immagini viste nel disastro del ponte di Genova. E poi non è raro trovare dei topi morti, tra il giardino ed il tratto di strada tra centrale e succursale che nessuno rimuove».

Disagi e paure, insomma, non mancano. E vi si aggiungono pure le incognite, miste a rabbia ed interrogativi, sul futuro delle loro lezioni. «Non sappiamo ancora nulla sul futuro dell'anno scolastico» aggiungono infatti i ragazzi, «stiamo facendo lezione al pomeriggio, dalle 12.40 alle 16.30, con inevitabili disagi, siamo forse degli studenti di serie b? Per quanto durerà ancora questa situazione? Nessuno ci ha ancora comunicato nulla. La Corazzin sarà sicura?».

Non è chiaro quanto tempo ci vorrà per far tornare a pieno regime la sede centrale, e soprattutto, viste le condizioni della Corazzin, sono in molti a sostenere anche le dodici classi dovrebbero tornare nella sede più nuova.

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