A Treviso la centrale della nuova droga
In cella due fratelli di 22 e 19 anni: avevano ingaggiato tre chimici russi. Altri 4 arresti, 12 indagati

Giovani in discoteca: il mefedrone viene usato per i rave party ma anche a casa, nei pomeriggi di noia. In alto, la sostanza spacciata nella Marca e ritrovata dalla Squadra Mobile di Treviso
TREVISO.
Due giovanissimi fratelli in carcere, altri quattro arrestati e dodici indagati, tre chimici russi in fuga, un laboratorio della droga sequestrato in città, un giro d'affari milionario. Al centro c'è una nuova droga, evoluzione del mefedrone, che ha trovato qui la sua capitale.
Una droga
pericolosissima
, che ha già mandato in coma un ragazzo. Commercio internazionale, creazione, spaccio: tutto in mano a una banda di ragazzi fra i diciotto e i ventidue anni. Al vertice due fratelli, arrestati ieri mattina dalla polizia di Treviso: Alberto e Riccardo Ongaro, 22 e 19 anni. Studenti, uno all'università, l'altro al liceo. Giravano in Mercedes Slk. I genitori hanno capito ieri dove trovassero i soldi.
La droga.
Si chiama mefedrone, anzi, il nome è già superato. La banda, infatti, cercava sempre di rimanere un passo avanti, di cambiare una molecola in modo da "smarcarsi" dalla lista delle sostanze proibite stilata dal ministero dell'Interno. Alla base, comunque, c'è questo mefedrone, sostanza anfetaminica ricavata da un fertilizzante. Una bomba chimica dagli effetti devastanti.
Il laboratorio.
Via Niccolò Franco, numero civico 11. Lì, a pochi passi dal put, praticamente dietro la curva «del Merlo», c'era il laboratorio di questa nuova droga. I due fratelli arrestati ieri, Alberto e Riccardo Ongaro, secondo la polizia avevano preso in affitto un appartamento - pagando in anticipo sei o sette mensilità - e lo avevano affidato a tre giovani russi di età compresa tra i venti e i ventidue anni. In cinque fanno poco più di un secolo di vita, ma hanno messo su un giro da professionisti del narcotraffico. I tre russi risultano residenti a Berlino, avanguardia delle nuove droghe chimiche. Tre "professionisti" ai quali i fratelli Ongaro avrebbero commissionato il compito di creare, da alchimisti dello sballo, il mefedrone 2.0, l'evoluzione della specie. Nell'appartamento la polizia ha sequestrato vasche per la produzione e la miscelazione della sostanza, vasetti, sacchetti per confezionare le dosi da spacciare. In tutto, la polizia ha sequestrato quasi due chili di droga, ma non finisce qui: anche ieri pomeriggio le perquisizioni e i sequestri sono proseguiti.
Gli arresti.
Ora i tre russi sono ricercati dall'Interpol. In manette, invece, sono finiti i due fratelli Ongaro. Racconta la polizia che i loro genitori sono precipitati in un comprensibile e drammatico abisso, al momento dell'arresto. Non si erano accorti di nulla. I due giovani giravano in Mercedes Slk. Magari era un regalo di papà, ma anche questo contribuisce a creare il personaggio del giovane spacciatore che ha trovato la scorciatoia per la ricchezza, e l'ha imboccata senza accorgersi di non avere i freni. Sei in totale gli arresti effettuati e 12 le persone indagate.
Allarme a scuola.
E' chiaro, vista la giovanissima età dei ragazzi coinvolti, che la scuola possa essere un punto centrale dell'approccio alla nuova droga, se non anche dello spaccio vero e proprio. Per questo, ora, polizia e vertici sanitari provinciali coordineranno con il provveditorato e con le singole scuole una serie di interventi di informazione e prevenzione. Il mefedrone può uccidere, è necessario che i ragazzini lo sappiano. «E' incredibile - dicono in questura - la leggerezza con cui assumono droghe delle quali non sanno neppure la provenienza».
Allarme sanitario.
Anche le Asl e i Sert (servizi per le tossicodipendenze) della provincia sono stati allertati per farsi trovare pronti nel gestire i casi legati a questa nuova droga chimica. Treviso, purtroppo, fa da apripista nazionale: il ministero dell'Interno e la presidenza del Consiglio hanno già preso contatti con la questura di Treviso per "aggiornare" la lista delle sostanze proibite e per preparare l'allerta sanitario.
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