A Treviso chiude l’intimo alla Campana «Non ci sono più le condizioni»

Si arrende la società fondata nel 2011 da 4 ex commesse: ha inciso anche la Ztl Restano aperte le altre tre attività nello stabile: l’abbigliamento, la casa e i filati
ZAGO . AG.FOTOFILM . TREVISO NEGOZIO CAMPANA
ZAGO . AG.FOTOFILM . TREVISO NEGOZIO CAMPANA

TREVISO. Chiude un pezzo della Campana. Metà del piano terra, il reparto intimo donna e uomo, avviato otto anni fa dalla società Nuova Campana srl, società che vide quattro fra le dipendenti del grande magazzino del centro rilevare una parte dell’attività, a fine 2011.

Il 31 maggio la parte dell’enorme palazzo che si affaccia verso piazzetta Dolfin via Campana e lo slargo antistante vicolo Campana chiuderà i battenti: chiavi e licenza torneranno ai proprietari dell’immobile (650 metri quadri su due piani, terzo e quarto sono chiusi), tre esponenti della dinasty Ferrarese.

Restano aperti gli altri 3 negozi della “comune commerciale” di via Campana. G Max casa, con la gestione di casa Anversa, avviata nel 2016; le Donne srl, abbigliamento uomo e donna, nella cui compagine societaria siede Gioacchino Ferrarese, della storica dinasty; Mondo Lana, l’attività specializzata in filati. Perde dunque un pezzo lo storico grande magazzino aperto nel 1922, e che a un certo punto contava oltre 50 fra commesse e commessi (uno si chiamava Luciano Benetton...) quando ora sono una quindicina. Ma parliamo di epoche in cui fuori mura non c’era quasi nulla.

«Abbiamo attentamente valutato la situazione», dice con molta serenità Vittorio Doria, amministratore unico della società La Nuova Campana, fondata da quattro ex commesse del negozio, «prendendo atto della realtà e della congiuntura attuale del commercio nei centri storici. Nessuno pretendeva grasso che cola, per carità, ma abbiamo visto che è difficile operare adesso. Lasciamo senza pendenze e debiti, con la massima serenità, sapendo di aver fatto di tutto per venire incontro alla clientela, anche quando abbiamo favorito le consegne a domicilio per le difficoltà legate all’accesso con l’avvio delle Ztl».

Ecco, quanto ha pesato la pedonalizzazione del centro storico varata dalla giunta precedente? «Certo ha avuto il suo effetto, anche aver riaperto l’accesso in settimana non ha portato automaticamente a rivedere i clienti che avevano scelto altre opzioni per la difficoltà di accesso», spiega Doria, «diciamo che è uno dei fattori che non aiuta il commercio in centro, non l’unico».

E solo l’ultimo segnale che arriva dal commercio cittadino, in un momento tutt’altro che felice, forse non solo dentro le mura. È recentissima la chiusura di Furla in piazza Borsa, ma anche di altri negozi magari meno illustri e storici ma le cui vetrine sono spente e vuote, anche attorno a piazza dei Signori, piazza Borsa, e nel quartiere della Pescheria. Cosa succederà adesso? A sentire i bene informati ci sarà solo una piccola pausa, dopo la chiusura della divisione intimo del complesso, poi un’altra società dovrebbe riaprire il negozio di intimo e calze e ripristinare la situazione precedente. Alla Campana, sulla formula dei quattro negozi diversi sotto lo stesso tetto – l’inedita forma di comune commerciale – ci credono sempre convintamente. E insistono. 

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