A Riese la barchessa Zorzi sarà bar, ristorante e ostello

Le offerte entro il 15 luglio, contratto decennale e supersconto

per il primo anno. Il sindaco Guidolin: «Ci crediamo molto»

Davide Nordio

RIESE PIO X. Per la barchessa Zorzi, il Comune mette a bando la gestione dello storico edificio come bar-ristorante e ostello. La novità consiste nel fatto che la struttura potrà essere assegnata ad unico gestore per la durata di dieci anni, mentre precedentemente ostello e ristorante viaggiavano su binari diversi.

L’obiettivo da parte del Comune, proprietario dell’immobile, è quello di dare nuova vita alla bellissima barchessa che si può ammirare nel centro di Riese: «Si tratta di un edificio che ha grandi potenzialità, unica nel suo genere in tutta l'area e adatta ad accogliere un turismo slow e sostenibile, sempre più importante», spiega il sindaco Matteo Guidolin. «Potrà essere un volano per il centro di Riese e una base logistica strategica per visitare la nostra zona, da Treviso ad Asolo, da Castelfranco alla Pedemontana e alla zona del prosecco».

Le offerte per la gestione partono da un minimo di duemila euro al mese per un periodo di dieci anni, ma a scopo di incentivo,il Comune ha deciso di riconoscere all’aggiudicatario uno sconto di ben il 90 per cento per il primo anno di attività. Le offerte vanno presentate entro le ore 11 del 15 luglio 2021 attraverso la piattaforma Aria il cui link è disponibile nel bando pubblicato nell’albo pretorio comunale.

La barchessa, realizzata dall’architetto Andrea Zorzi nel Settecento e la cui lunga facciata ricorda quella di Villa Emo a Fanzolo, era rinata a nuova vita in occasione del Grande Giubileo del 2000. Grazie ai fondi previsti per questo evento, l’amministrazione comunale guidata all’epoca da Luca Baggio aveva rimediato ad un intervento edilizio che definire disastroso era poco, come testimoniano le foto dell’epoca. Tornata all’antico splendore, era stata trasformata in un ostello che può ospitare fino a 31 persone.

Poi si era prestata bene ad essere utilizzata come convitto femminile dell’istituto alberghiero “Maffioli”. Conclusa questa esperienza con la cessazione di questo servizio, era stata trasformata ancora in foresteria ad uso turistico. Ora l’integrazione dei due servizi di alloggio e ristorazione potrebbe essere l’occasione di un definitivo rilancio.

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