A Quinto il parroco scopre di essere positivo al Covid dopo il battesimo: tamponi a tutti gli invitati

QUINTO - MASERADA. Il rito, la festa, il pranzo dei familiari. Tutto è andato bene, sabato scorso 27 febbraio, al battesimo di un neonato.
Senonché, all’ora di cena, è arrivata la doccia fredda: il parroco di Quinto, don Stefano, che aveva officiato la cerimonia, ha chiamato la famiglia del nuovo componente della comunità cristiana, appartenente alla comunità di Santa Cristina di Quinto. «C’è un problema», ha detto, «sono positivo». Gli era appena giunto l’esito del secondo tampone, cui si era sottoposto dopo un primo test cui si era risultato negativo.
E don Stefano ha subito lanciato l’allarme. A essere battezzato un bambino, ma tra gli invitati c’era anche la dynasty Rossi, proprietaria dell’agriturismo “Al Sile”, di Santa Cristina, un’istituzione non solo nella frazione celebre per la pala del Lotto e l’oasi Cervara.
Ed è subito scattato anche il cordone sanitario, con la task force dell’Ulss 2 subito allertata per tracciare i contatti e bloccare ulteriori contagi. Sotto osservazione in particolare i genitori del piccolo battezzato.
Ma come fare con i Rossi, titolari del locale, da aprire domenica 28 febbraio a pranzo? La famiglia ha deciso prudentemente di chiudere, pur avendo già 90 prenotazioni per il pranzo festivo, il giorno migliore in questi tempi di fascia gialla.
«Abbiamo pensato che in un momento come questo era preferibile adottare ogni precauzione per evitare contagi, in attesa dell’esito dei tamponi», dicono i Rossi, «in casi come questo la salute viene prima di qualsiasi altra considerazione, e non abbiamo avuto dubbi».
Sono stati giorni di ansia e di incertezza per tutti gli invitati, rintracciati dalla task force dell’Ulss 2 al pari dei titolari del noto ristorante, poco distante da Santa Cristina, dove la famiglia del bimbo battezzato e gli invitato erano andati a pranzare.
A quanto è emerso, sia in chiesa durante il rito che nel pranzo successivo che celebrava il lieto evento erano state rigorosamente rispettate le distanze di sicurezza. Anche per questo le attenzioni dell’Usl si sono concentrate sui genitori del bimbo e i padrini, chi era stato più a lungo a distanza “ravvicinata” con il parroco durante la cerimonia.
Ora la comunità attende con il fiato sospeso che non emergano casi di contagio, mentre il parroco osserva la quarantena e gli invitati sorvegliati dall’Ulss 2 rispettano l’isolamento a domicilio. Va ricordato che a Quinto nelle scorse settimane, si erano già registrati diversi casi di positività tra le suore. E sarebbe stato contagiato anche un prete.
E intanto da Maserada arriva la notizia del ricovero del parroco, don Mirco Moro, 72 anni, per le complicazioni legate al Covid.
Dopo il contagio e il riscontro della sua positività al virus, l’ecclesiastico ha osservato il canonico periodo di isolamento domiciliare, ma da circa una settimana l’evoluzione del suo quadro clinico ha consigliato il ricovero .
Tutta la comunità è in ansia per il suo pastore, nativo di Roncade, che guida la parrocchia di Maserada da quasi 20 anni, essendosi insediato nel paese rivierasco del Piave nell’autunno 2001. —
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