A Pianzano la danno da bere ai cinesi

Anche il China Daily se ne è occupato, grazie al fatto di aver fatto scoprire il loro Prosecco spumante Dop (l’unica denominazione riconosciuta a livello europeo) allo scrittore Xu Xing, che non conosceva lo spumante italiano. Mirco e Andrea Battistella sono entrati solo tre anni fa nel grande mercato del Prosecco, rivoluzionando il marketing di una piccola azienda agricola di Pianzano (Godega Sant’Urbano), in cui da sempre, però, i due giovani cugini hanno respirato i profumi del mosto e dell’uva vendemmiata fin da bambini nelle vigne di famiglia, curate prima da nonno Fioravante (classe 1928, ancora in sella a dar consigli) e poi dai loro padri, i fratelli Enzo e Ivano. Prima di Fioravante, c’era già un bisnonno Battistella a coltivarevigne in questa parte di Sinistra Piave, dove regnavano solo i rossi Cabernet e Merlot. Uva conferita in gran parte alla Cantina Sociale di Orsago, e il resto destinato al vino bevuto in famiglia. Mirco e Andrea sono, quindi, la quarta generazione. A 24 anni, freschi di master in marketing del vino a Bordeaux (il primo) e di laurea in enologia (il secondo), hanno deciso - come molti giovani che stanno investendo nel “Rinascimento verde” - di scommettere sulla fortuna crescente che il Prosecco sta avendo in tutto il mondo. Dei 23 ettari aziendali, sette sono quindi coltivati a glera; ma l’uva non viene più ceduta e il vino, spumantizzato, ora esce con il brand Battistella. «Non è stato facile entrare in un mercato dominato da giganti», racconta Mirco, «Per farci conoscere abbiamo puntato su una particolare iconografia e sui valori che vogliamo trasmettere con il nostro vino. La bottiglia con serigrafia in blu e argento l’abbiamo studiata insieme a Massimo Panzini, designer di Trieste. E’ in vetro acidato, con effetto satinato, elegante così come il nostro spumante. Tre anni fa non c’era nessuno che le faceva così, ma all’ultimo Vinitaly ci siamo accorti che in molti ci hanno copiato». Il prodotto di punta è il Prosecco Extradry Millesimato Dop, attualmente la versione più richiesta, poichè molto versatile. Nel 2011 ne sono state prodotte 18 mila bottiglie; ma con la vendemmia 2012 saliranno già a 40 mila, grazie alla conquista di nuovi mercati come Emirati Arabi (in particolare Dubai) e Cina. E dal gigante asiatico arriva un’altra grande gratificazione per i Battistella (che a fine maggio saranno a Vinexpo, fiera di Hong Kong): dal 2013 forniranno il mercato cinese, su richiesta di un importatore di Shanghai, di functional wines, ovvero vini funzionali. Cabernet che nasce a Pianzano ed a cui si aggiungono polifenoli naturali acquistati da una multinazionale americana, che daranno al vino un grande valore “nutrizionale” per arrestare invecchiamento cellulare e ipertensione. «In una bottiglia ci sarà il valore di 70 bottiglie», dice Mirco , «i cinesi hanno una visione del bere più legata al concetto di alimentazione, più che del bere per puro piacere».(c.s.)
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