Addio a Luigino Rui, il sindaco che in 9 anni cambiò Fontanelle
Amministratore di grande valore, ha lasciato un segno indelebile nella comunità con opere pubbliche importanti e il gemellaggio con Auterive

È morto nel tardo pomeriggio di domenica Luigino Rui, sindaco di Fontanelle fra il 1981 e il 1990. Aveva 83 anni e da poco aveva pubblicato un libro con cui raccontava la sua esperienza di amministratore, concentrandosi sulle profonde trasformazioni avvenute nella nostra società in questi decenni. Il funerale sarà celebrato domani alle 15 nella chiesa di Fontanelle.
Divenne per la prima volta consigliere comunale con la Democrazia Cristiana nel 1980, venendo eletto l’anno successivo sindaco accettando, ha ammesso più tardi, non senza qualche paura. Durante i suoi nove anni da sindaco vennero realizzate molte e tuttora importanti opere pubbliche, fra cui la palestra e le scuole medie Costariol, il centro sociale Toniolo e l’ampliamento considerevole dell’illuminazione pubblica. Servizi che oggi appaiono scontati, ma che all’epoca non lo erano.
È stato proprio Rui il sindaco che nel 1989 ha firmato il Patto del gemellaggio con il Comune francese di Auterive, un traguardo a cui ha sempre tenuto moltissimo lavorando fino alla fine nel Comitato del gemellaggio.
Socio della Termoidraulica Rui e di un’azienda agricola col fratello Danilo, nel 1983 divenne cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica ed è stata una delle persone più stimate e rispettate di Fontanelle. Moltissimi ne ricordano l’umanità e la gentilezza, tanto da farsi apprezzare dai compagni di partito e dagli avversari politici.
Ha sempre avuto una profonda stima, pienamente ricambiata, nei confronti di Candido Omiciuolo, scomparso qualche anno fa e consigliere comunista nel corso della sua seconda amministrazione, e storica sindacalista.
La sua eredità spirituale è forse contenuta nelle righe che lui stesso scrisse a introduzione del suo libro, “Impegno Comune”: «Dedico questa mia esperienza a tutti i cittadini di Fontanelle, ma soprattutto alle nuove generazioni. Questo libro è motivo di confronto per comprendere il cambiamento che ha subito la nostra società, con l’avvento dell’informatica e dei social media. Si è modificato il modo di relazionarsi. Amministrare un Comune non è facile e per questo l’amministratore deve essere preparato e saper fare gioco di squadra, avere buon senso e una visione proiettata al futuro. Solo così si può dare un buon servizio ai cittadini e al paese».
Numerosi i messaggi di cordoglio da parte di amministratori e semplici cittadini arrivati in queste ore alla moglie Andreina per ricordarlo. Luigino Rui lascia inoltre i figli Albino con Linda, Tiziana con Luca, e i nipoti Emma, Davide, Francesca e Andrea.
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