Nutribullet, elogio all’ambizione: parte la nuova stagione

Basket, al via il campionato LBA con quattro squadre a Nordest. Il club biancoceleste ha cambiato completamente pelle dopo la scorsa stagione. L’obiettivo non è più la salvezza,ma quel salto di qualità tanto bramato dai tifosi

La Lba si prepara a tagliare il nastro a una nuova stagione di grande basket. Sul palcoscenico delle big, dopo il ritorno di Trieste nella passata stagione, si è aggiunta alla Reyer, alla Nutribullet e all’Aquila Trento anche Udine, andando a completare un quintetto che mette il Nordest sotto i riflettori. Ed è in questa cornice che una rinnovata TvB è pronta a presentarsi con il vestito delle grandi occasioni e con il sogno di poter vivere un campionato da protagonista.

Gli ingredienti per fare bene ci sono tutti: un direttore sportivo di grande esperienza con un curriculum d’eccezione, come Federico Pasquini, un allenatore giovane, ma capace di portare a casa un oro con l’under 20 all’Europeo, come Alessandro Rossi e un roster rinnovato che può contare su innesti di pregio come Joe Ragland e Muhammad-Ali Abdur-Rahkman, sulle certezze della stagione passata, Francesco Pellegrino e un ritrovato Osvaldas Olisevicius, e sui talenti di casa biancoceleste David Torresani e Tommaso Spinazzè.

Una ricetta innovativa e variegata che potrebbe permettere alla Nutribullet di diventare una spina nel fianco anche per le corazzate della serie A e che può regalare al pubblico quelle grandi emozioni che da tempo spera di poter tornare a vivere al Palaverde. Ambizione e duro lavoro sono alla base della filosofia che Rossi cerca di trasmettere ogni giorno sul parquet di Sant’Antonino e potrebbero diventare gli assi della manica per vivere un campionato indimenticabile.

Lucia Anselmi

Contento: «Bella la sfida a Nordest»

Da sinistra Marco Fabbrini presidente del Consorzio UniVerso Treviso, Matto Contento presidente di TvB e Alessandro Manera assessore allo sport del Comune di Treviso
Da sinistra Marco Fabbrini presidente del Consorzio UniVerso Treviso, Matto Contento presidente di TvB e Alessandro Manera assessore allo sport del Comune di Treviso

Nuova stagione, nuovi volti in società e dietro la panchina. Tante novità anche in altri ambiti. Presidente Matteo Contento, perché ha scelto “orgoglio” come ideale parola d’ordine?

«Per un semplice motivo. Quando abbiamo scelto di cambiare direttore sportivo e allenatore si è subito cercato di individuare delle figure che potessero ricalcare appieno un senso di appartenenza, un senso di sfida importante».

E avete scelto Federico Pasquini, che a Sassari ha costruito un ciclo vincente.

«Io sinceramente non pensavo neanche che fosse disponibile dopo tutti gli anni che ha trascorso alla Dinamo. A volte capita che le situazioni combacino, che un manager un tempo inamovibile sia invece pronto a voltar pagina. E quando si è manifestata l’opportunità ci siamo immediatamente sentiti e abbiamo trovato un accordo in meno di ventiquattro ore».

Perché Pasquini?

«Perché Federico vede in Treviso una piazza di grande storicità, di grande valore, di respiro ancora internazionale che ha tante potenzialità inespresse che col tempo vogliamo ovviamente sviluppare sempre di più. Lui è venuto qui con la consapevolezza che c'è da costruire. La società gli ha chiesto di costruire una squadra capace di lottare sempre, anche se il talento può essere in alcuni frangenti non eclatante come in altre realtà».

E la prima mossa è stata per la panchina, ingaggiando il coach.

«Alessandro Rossi aveva avuto una piccola parentesi di Serie A, un'ottima performance in Serie A2, non aveva ancora ottenuto quel risultato scoppiettante con l’Under20. Quando l’abbiamo chiamato non dico che fosse quasi commosso, ma era carico a molla, ha rifiutato un bel po' di proposte di altre società».

Oltre all’aspetto tecnico, questo nuovo corso passa anche per il marketing, la definizione del club come azienda. Può spiegare questo concetto?

«Dobbiamo sempre imparare dai migliori. La valorizzazione dell’immagine del club è un altro tassello, il TvB Store inaugurato pochi giorni fa rappresenta un altro tassello ancora. Sarà un percorso ovviamente più lungo perché le strutture sono impegnative sotto tutti i punti di vista, ma sappiamo anche dove noi vorremmo arrivare, con una sostenibilità finanziaria sempre più importante».

Uno sguardo al campionato. Il Nordest vale quasi il 33% dell’intera mappa LBA: voi, Venezia, Udine, Trieste, Trento.

«Una competizione interna sullo stesso territorio è bellissima perché poi i derby sono sempre quelli che vengono sentiti di più, che portano più pubblico, entusiasmo e passione. Devo dire che io da quando sono presidente cerco di allacciare e avere rapporti con gli altri dirigenti in maniera molto intensa, da Casarin a Matiasic passando per Longhi e ora Pedone».

Cosa pensa di Maurizio Gherardini presidente di LBA? TvB è uno dei club che lo ha sostenuto sin dall’inizio.

«Proprio questi legami con gli altri club hanno permesso l’elezione di Gherardini. Con cui mi sento settimanalmente perché l’idea principale è crescere tutti insieme: il basket per migliorare non può prescindere da un percorso comune, altrimenti non si va da nessuna parte. E Maurizio è sicuramente la persona giusta per rendere la LBA maggiormente sostenibile e competitiva».

Parliamo allora anche della LBA TV.

«L’operazione è nata con il presidente uscente Gandini che ha avuto l’avvallo delle società ed è stata sviluppata. Anche questa è una sfida: il basket storicamente anticipa gli eventi nello sport. Questo significa anche azzardare, siamo consci dei rischi, ma al contempo siamo fiduciosi del fatto che nel medio periodo ci saranno risultati».

Orgoglio, motivazioni, crescita. Ma quali sono i vostri obiettivi tecnici?

«Pasquini dice che non gli interessa la salvezza pura e semplice. Quando abbiamo interpellato Joe Ragland, ha capito che non potevamo permetterci di dargli un compenso commisurato alle sue abitudini: è stato lui a proporci un contratto biennale a salire con la clausola della qualificazione a una Coppa, in caso contrario se ne andrà senza conseguenze. Questo è il tipo di sfide che ci piace, che ci stimola, che ci obbliga a crescere».

Federico Bettuzzi

La tribuna è media partner ufficiale

Anche merchandising della tribuna allo store di Treviso Basket
Anche merchandising della tribuna allo store di Treviso Basket

Si rinnova il sodalizio tra la società e la tribuna di Treviso. Un connubio che avvicinerà i tifosi al giornale e viceversa. Molte le iniziative che metteremo in campo: restate sintonizzati sulle nostre frequenze per scoprirle, un po’ alla volta.

Il debutto: si riparte dalla Germani

Squadra, staff e dirigenti di TvB durante la presentazione alla Loggia dei Cavalieri
Squadra, staff e dirigenti di TvB durante la presentazione alla Loggia dei Cavalieri

L’irrefrenabile tremore alle gambe, quella sensazione particolare di emozione, è un qualcosa di indescrivibile. È un dettaglio che potrebbe apparire banale o puerile ma che caratterizza chiunque debba debuttare in un palcoscenico nuovo.

E non deve stupire che Alessandro Rossi, alla sua seconda apparizione in LBA e soprattutto alla prima partita da coach di TvB al Palaverde, ammetta alla vigilia di provare l’eccitazione del momento: «So già che nei primi due minuti, quando uscirò con la squadra dal tunnel, mi tremeranno le gambe. Fa parte del gioco e mi aspetto di condividere col pubblico questa particolare emozione. Alla palla a due cambierà tutto, mi isolerò mentalmente e mi concentrerò sulla partita».

Il coach partenopeo potrà magari chiedere consiglio a Francesco Pellegrino la cui prima volta al Palaverde con la divisa di TvB risale a circa dieci mesi fa: «Impossibile dimenticare quel momento, la partita contro Pistoia – ricorda Ciccio, che nell’occasione ritrovò il parquet dopo aver sconfitto un male insidioso -. Anche a me tremavano le gambe all’inizio nonostante non fossi più un ragazzino e non fosse certo la mia prima partita. Fu il primo momento in cui percepii il calore del pubblico di Treviso che è stato fantastico, accogliendomi in maniera meravigliosa. Posso dire tranquillamente che i nostri tifosi sono il sesto uomo in campo: merito anche della grande tradizione che si respira nel palasport che ha visto grandi campioni e partite storiche».

L’aspetto emotivo avrà un impatto in questa stagione per la compagine biancoceleste. Pellegrino, uno dei pochissimi reduci dell’ultima annata, è conscio dell’importanza di un ambiente circostante positivo e propulsivo, oltre che sereno. L’allenatore, seppure esordiente nella Marca, pare aver già recepito il messaggio:

«Nello sport i risultati sono fondamentali, ma è ancora più importante trasmettere un’identità precisa, favorire la connessione con la gente attorno alla squadra. Anche nei momenti difficili, che sicuramente potranno capitare, cercheremo di trasmettere delle emozioni positive, di trasmettere delle vibrazioni che possano dare qualcosa in più alla piazza. Il compito di trascinare l’ambiente dalla nostra parte è soltanto nostro». Parole che confermano l’obiettivo morale già tracciato dal club di ridestare l’entusiasmo del pubblico dentro e fuori dal Palaverde.

L’esordio con Brescia riporta alla memoria i dolci ricordi dello scorso 4 gennaio, quando la Nutribullet sorprese la Germani capolista e stabilì il proprio record di punti nel girone d’andata in LBA. Pellegrino quel giorno era in campo a sfidare il ciclopico Miro Bilan, futuro MVP del campionato: «Limitammo il suo pick’n’roll con Della Valle e utilizzammo una marcatura fisica per deconcentrarlo, per fargli perdere il ritmo. E funzionò. Ma Bilan resta un avversario eccezionale, lo ammiro da anni ed è incredibile come sia rimasto sempre al top nel rendimento. Iniziare la stagione regolare con una sfida ad alto livello, contro la finalista scudetto che ha mantenuto quasi inalterato l’organico, è un bel banco di prova. Ma tutti noi non vedevamo l’ora di concludere la preparazione e di riprendere a giocare partite ufficiali».

«Siamo tutti consapevoli delle difficoltà nell’affrontare Brescia – concorda coach Rossi -. Il nostro potenziale lo scopriremo soltanto durante l’anno. Posso dire che in questa fase siamo tutti compatti nel reagire alle difficoltà, a volte la coperta potrà sembrare corta ma so che il gruppo unito può reagire a ogni momento negativo».

f.b.

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