Buzzavo: «Ho fatto il possibile»

«La pallacanestro trevigiana l’ha ammazzata Treviso, intesa come imprenditori e istituzioni. Voi non sapete a quanti ho chiesto e tutti mi hanno risposto di no». È molto sicuro dell’identità dei colpevoli Giorgio Buzzavo, amministratore delegato di Verde Sport, sulla triste vicenda della scomparsa di questo sport qui da noi.
«Ma la colpa è anche di Bruno Zago», continua, «la cui ritirata ci ha messo in grandi difficoltà per il poco tempo rimasto nel passare da una Spa con capitale di un milione e 700 mila a una Srl. A quel punto speravamo nell’articolo 128, nel senso che la Fip concedesse il diritto sportivo. E per questo motivo abbiamo rinunciato anche alla C/2. In tutta sincerità crediamo di aver fatto tutto il possibile mettendo a disposizione il nostro know how, il settore giovanile, l’ingresso di un imprenditore, Zago appunto. Purtroppo il tempo rimasto non ci ha permesso di aiutare gli imprenditori di Treviso Basket, che comunque hanno fatto un grosso lavoro e con grande entusiasmo. E spero che il ricorso possa avere successo».
Il no di Zago ha avuto una tempistica sospetta. «L’ho agevolato in ogni maniera, abbiamo cercato di stanarlo, di concordare un appuntamento con Gilberto Benetton parlando anche con Coldebella e Favaro, ma lui posticipava sempre».
E la bocciatura della Fip? «Una scelta politica. Dopo il caso Lorbek si è visto che hanno voluto cancellarci definitrvamente».
Invece di tenervi il settore giovanile, non potevate cedere in blocco la Pallacanestro Treviso? «Chi prende il settore giovanile conserva il codice Fip, non si può scorporarlo e perciò deve prendere anche la società, per cui abbiamo pensato di sostenere il vivaio, onde favorire Treviso Basket sgravandolo di quel peso».
In 17 mesi la famiglia Benetton non è mai intervenuta nella questione: perché? «Conosciamo la loro riservatezza. So per certo comunque che hanno fatto delle telefonate discrete ad alcuni imprenditori, ma invano».
Pare che tre imprenditori di Treviso Basket l’avessero cercato, senza riuscire mai a parlargli. «Non lo so. Il signor Gilberto in questo periodo è molto impegnato ma, conoscendolo, so che risponde a tutti».
E dell’iniziativa dei tifosi di riportare i cimeli davanti al megastore di piazza Indipendenza, cosa dice? «I tifosi sono l’asse portante dello sport italiano: capisco la loro amarezza, non avere il basket a Treviso fa male a tutti, anche a me, che rischio di avere il Palaverde inutilizzato. Anch’io adesso non so che farò alla domenica... Se i tifosi decidono di fare qualche manifestazione, bisogna accettarla».
Quindi lei si autoassolve. «L’unica cosa che mi rimprovero è non aver coinvolto maggiormente i Benetton. Ma per me dovevano ritirarsi un anno fa: per me questi 17 mesi sono stati un calvario».
Poco dopo queste dichiarazioni, su facebook è apparso un intervento di Marco Labozzetta, tifoso e genero di Zago, che dice testualmente: Io con le mie orecchie ho ascoltato il signor Giorgio Buzzavo proporre alla famiglia Zago di partecipare come main sponsor nella futura squadra giovanile targata Benetton, sottolineando in dialetto veneto “la serie A che vada pure in malora”. Posso giurarlo davanti al Signore». La replica di Buzzavo è stata: no comment.
Silvano Focarelli
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