Villorba, maxi-donazione di atti storici

Il conte Enrico Ancillotto, premiato ieri con il Sesto in Sylvis, ha regalato al Comune documenti inediti dall’Unità d’Italia
Di Rubina Bon
Allegranzi Villorba premio comune villorba Conte Ancillotto
Allegranzi Villorba premio comune villorba Conte Ancillotto

VILLORBA. Gli ultimi centocinquant'anni della storia di Villorba, dall'Unità d'Italia fino alla metà degli anni Novanta, raccontati dalla prospettiva dei preziosi documenti dell'azienda agricola dei conti Ancillotto. Registri dell'attività, foto, mappe, atti notarili: centinaia di documenti che il conte Enrico Ancillotto, imprenditore agricolo e proprietario dei terreni su cui è sorta la zona industriale di Villorba, ha voluto donare alla Città di Villorba in occasione del conferimento del premio “Sesto in Sylvis” avvenuto ieri. Una piccolissima parte del patrimonio regalato dal conte, che mercoledì festeggerà gli 81 anni, è stata esposta ieri a villa Giovannina, in occasione della consegna del riconoscimento dedicato ai villorbesi che si sono contraddistinti particolarmente nella vita. Tutto il materiale donato da Ancillotto verrà nelle prossime settimane catalogato grazie al lavoro dei volontari dell'associazione “Vivere Insieme” e quindi messo a disposizione per studi, ricerche storiche e tesi di laurea. In questa prima fase troverà posto in biblioteca, in attesa che la giunta valuti altre possibili sistemazioni. «Una fonte di memoria straordinaria, che permette di ricostruire la storia di Villorba e delle sue famiglie storiche, tra cui i Dussin, i De Bortoli, i Favaro e i Rizzo», ha detto il sindaco Marco Serena. Al conte Ancillotto, il primo cittadino ha consegnato la riproduzione dell'antico sigillo di Tommaso De Savioli, abate del monastero di Sesto in Sylvis nel territorio di Piovenzan, oggi Lancenigo. La scelta dell'amministrazione comunale è caduta sul conte Ancillotto in quanto, come si legge nella motivazione, «interprete del cambiamento sociale di Villorba, capace di equilibrare l'attività imprenditoriale con l'attenzione al territorio, promotore di rapporti umani come elemento qualificante del suo essere imprenditore agricolo». Nato nel 1932 a palazzo Ancillotto in Borgo Cavour a Treviso, il conte è stato indirizzato all'imprenditoria agricola dalla nonna. Dopo aver tentato la strada dell'università di Agraria («che ho lasciato perché ho capito che sul trattore si imparava più che a scuola», ha raccontato), Enrico Ancillotto è stato messo a capo dell'azienda agricola di famiglia, 175 ettari dalla Postumia Romana fino quasi al municipio di Carità, che dava lavoro a moltissimi villorbesi. Sui terreni degli Ancillotto, venduti via via negli anni, è poi sorta la zona industriale di Villorba. Il conte Ancillotto, che vive nella villa di famiglia in viale Felissent, fra Treviso e Villorba, è stato per 25 anni presidente della Cantina di Castrette di Villorba, presidente della Latteria di Villorba, presidente prima provinciale e poi regionale della Confagricoltura. E in gioventù è stato anche appassionato sportivo e sciatore azzurro, convocato nella nazionale degli studenti universitari.

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