Una banda di nomi noti, identificati con le impronte digitali

Ha perso la vita Giancarlo “Manolo” Garbin e Romeo Dell'Innocenti. Feriti Pevarello e Innocenti: il primo tentò di ricostruire la banda del Brenta
Lo schianto a Silea
Lo schianto a Silea

Dopo lo schianto, due dei quattro banditi sono stati trasportati in ospedale in gravi condizioni, gli altri due, morti sul colpo, direttamente in obitorio dove per ore i carabinieri hanno cercato di identificarli. Per farlo si è dovuto ricorrere alle impronte digitali. Identificato nella notte uno dei due banditi deceduti. Si tratta di Giancarlo Garbin, detto Manolo, 36 anni. All’altro cadavere è stato dato un nome solo in piena notte: si tratterebbe di Romeo Dell'Innocenti, 45 anni, trevigiano con certezza. I due feriti, ora ricoverati nel reparto di rianimazione dell’ospedale, sono stati invece subito riconosciuti.

Da sinistra Giancarlo Garbin e Romeo Dell'Innocenti
Da sinistra Giancarlo Garbin e Romeo Dell'Innocenti

Si tratta di due volti noti delle forze dell’ordine: Jonny Pevarello, 34 anni di Castelfranco, ed Elvis Innocenti, 33 anni di Treviso. Il giostraio di Castelfranco è sicuramente un personaggio di spessore. Jonny Pevarello è stato infatti coinvolto nel 2006 in un’inchiesta su un’organizzazione di giostrai legati a quella ala della Mala del Brenta, specializzata in assalti ai blindati e rapine in banca. Jonny è il più piccolo di tre fratelli, gli altri sono Massimiliano e Nazzareno, pure loro volti noti agli inquirenti.

Da sinistra Jonny Pevarello e Elvis Innocenti
Da sinistra Jonny Pevarello e Elvis Innocenti

Dopo l'assalto lo schianto: una banda armata e pronta a tutto
L'auto dopo lo schianto

Commentando l’arresto di quattro giostrai, tra i quali figurava anche Jonny Pevarello, un capo della squadra mobile aveva commentato: «Sono persone che stavano partecipando a ricostruire la banda Maniero. Sono personaggi che hanno sempre dimostrato un grande spessore criminale. Sono considerati soggetti molto pericolosi non solo per le operazioni a cui hanno partecipato, ma per i metodi estremamente violenti con cui conducevano le azione». Anche Elvis Innocenti è un volto noto a carabinieri e polizia. Nato a Oderzo e residente nel campo nomadi di Treviso, Innocenti già in giovane età ha già avuto a che fare con denunce e arresti. Curioso l’episodio avvenuto nel dicembre del 2001, quando Innocenti fu incastrato e arrestato dai carabinieri dopo un tentativo di furto di un’auto posteggiata nei pressi dell’hotel Prealpi di Conegliano.

Ad incastrarlo furono le impronte lasciate sulla neve dalle sue scarpe da ginnastica. Nella notte di ieri, i soccorritori li hanno trovati uno accanto all’altro, agonizzanti. Uno dei due si è preoccupato del complice rimasto incastrato in auto: “Guardate dentro l’auto”, ha continuato a ripetere

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso