Truffa alla Claris Factor: «Già recuperati 300 mila euro»

È partita dalla stessa Claris Factor la denuncia ai carabinieri che ha portato alla scoperta di una truffa da 900 mila euro ai danni della società controllata da Veneto Banca. Una somma che...
Borghesi Montebelluna Claris Factor
Borghesi Montebelluna Claris Factor

È partita dalla stessa Claris Factor la denuncia ai carabinieri che ha portato alla scoperta di una truffa da 900 mila euro ai danni della società controllata da Veneto Banca. Una somma che rappresentava la prima tranche di un prestito di circa due milioni. Grazie al “fiuto” di un dipendente è scattata l’indagine che ha condotto alla denuncia di dodici persone. E trecentomila euro sono già stati recuperati. «La società», spiegano i vertici di Claris Factor, «ha rispettato tutti i passaggi di verifica necessari e opportuni per l’erogazione del finanziamento e condotto l’operazione seguendo, in modo puntuale e scrupoloso, tutte le attività di controllo previste dalle diverse fasi dell’iter di factorizzazione dei crediti. È stata Claris Factor ad accorgersi dell’esistenza di irregolarità, nonostante i truffatori abbiano utilizzato strumenti ad alto livello di sofisticazione, ad esempio la posta elettronica certificata, tali da indurre in errore». Tutto era iniziato nel 2012 quando M. P., 43 anni, residente a Milano, si era presentato alla Cassa di Risparmio di Fabriano, anch'essa del gruppo Veneto Banca. Era stato presentato come Danilo C., amministratore delegato di una società farmaceutica di Milano. Aveva falsificato i documenti e da quanto appurato poi dai carabinieri di Volpago, non era nuovo a simili imprese. In banca ha spiegato che doveva fare delle operazioni di acquisto di macchinari e prodotti farmaceutici e aveva necessità di un consistente prestito. Così aveva aperto lì un conto corrente e un contratto di factoring per una somma di 2 milioni di euro con la società del gruppo che cura questo tipo di contratto, Claris Factor Spa, che ha sede a Montebelluna. Non appena il truffatore si è rivolto alla società sono scattate le verifiche: «Il personale amministrativo della Claris Factor, prima di procedere all’erogazione parziale, ha chiesto la conferma di avvenuta autenticazione del credito al notaio interessato, ottenendone conferma dai collaboratori dello stesso», spiegano i vertici di Claris Factor, «La bontà del presidio svolto da Claris Factor è dimostrata dal fatto che, dopo aver rilevato alcune incongruenze sospette, è stata la società stessa ad avvertire i carabinieri. Inoltre sono già stati recuperati oltre 300 mila euro degli 860 mila che costituivano la prima tranche di finanziamento e che, sulla base della documentazione disponibile, si ritiene di poter recuperare l’intero ammontare».

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